30/09/2015 di Redazione

Evernote, “decisioni difficili”: licenziati cinquanta dipendenti

È il secondo taglio dall’inizio dell’anno, il primo dall’arrivo di Chris O’Neill, Ceo in carica da soli due mesi. L’azienda ha circa 150 milioni di utenti, ma fatica ad aumentare la base pagante, anche se le sottoscrizioni premium sono in aumento del quar

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A due mesi dall’inizio del suo incarico, Chris O’Neill ha già dovuto prendere una decisione drastica. Il Ceo di Evernote ha comunicato che l’azienda taglierà circa il 13% della propria forza lavoro e chiuderà di conseguenza tre uffici internazionali. Dall’inizio dell’anno è il secondo turno di licenziamenti per la compagnia che, quindi, in nove mesi ha lasciato a casa quasi settanta persone su un totale di oltre quattrocento dipendenti. Nel blogpost, O’Neill ha motivato la “difficile” scelta con le seguenti parole: “Credo che un gruppo più piccolo e concentrato sulle sfide attuali ci permetterà di crescere e di espanderci in futuro. Ecco cosa vi potrete aspettare da noi nei prossimi mesi: miglioramenti importanti all’interno dei nostri prodotti principali e il ritiro da progetti che finora non si sono rivelati all’altezza”. Nessun dettaglio aggiuntivo è stato fornito, se non qualche dato sulla diffusione delle soluzioni Evernote nel mondo.

La piattaforma di produttività online nata per prendere e catalogare i propri appunti (che poi si è evoluto ovviamente in molto altro) conta oltre 150 milioni di utenti nel mondo, con circa ventimila aziende che dispongono di account business. Un tesoro potenzialmente enorme che, fino ad oggi, la società diretta da O’Neill non è riuscita sfruttaro appieno. Il problema è che una buona parte di questi utenti non paga un centesimo per l’utilizzo dei prodotti Evernote e si affida alle versioni gratuite.

Anche se, come sottolineato dallo stesso Ceo, il numero dei sottoscrittori paganti “è al momento maggiore del 40% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso”. Il licenziamento di venti persone all’inizio del 2015 era stato motivato con la necessità di migliorare il fatturato per l’anno fiscale in corso, con l’obiettivo parallelo di ridurre i costi e ottimizzare probabilmente i team di lavoro. Come osservano alcune testate statunitensi, Evernote è da diversi anni sulla strada di un’offerta pubblica iniziale (Ipo) ed è possibile che questa possa verificarsi sotto la guida di O’Neall. Ma, prima, è necessario assicurare gli investitori.

 

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