12/03/2019 di Redazione

Festa finita per Samsung, Intel si riprende il primato nei chip

Secondo Ihs Markit, il tradizionale primo player del mercato dei semiconduttori nel quarto trimestre dell’anno ha recuperato la vetta, temporaneamente occupata dal rivale sudcoreano. Ma per entrambe i volumi calano.

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Buona e cattiva notizia per Intel: l’oro, nel mercato dei semiconduttori, è nuovamente suo. Lo è per il quarto trimestre del 2018, periodo in cui la società di Santa Clara ha nuovamente surclassato Samsung (protagonista di un sorpasso mesi prima) per giro d’affari derivato dalle vendite di processori di calcolo, grafici, di memoria e altri componenti. Secondo i calcoli di Ihs Markit, infatti, Intel ha ricavato nei tre mesi 18,4 miliardi di dollari, ben più dei 15,8 miliardi di Samsung. Va da sé che, considerate la diverse composizioni dell’offerta, gli andamenti delle vendite siano soggetti a dinamiche differenti e soggette alla stagionalità (Intel è radicata nel mercato dei chip per computer e server, Samsung ha più forza nel campo delle memorie).

In ogni caso, almeno per il momento, la californiana ha nuovamente superato la sudcoreana e con un vantaggio non risicato. Ma c’è anche una cattiva notizia, dicevamo: guardando ai volumi, il trend è negativo e lo è per entrambi i produttori ma in misura assai differente. A volume, infatti, le vendite di semiconduttori di Intel sono calate del 2,3% rispetto al trimestre precedente, quelle di Samsung hanno subito un tracollo del 24,9%. Scendolo a doppia cifra quasi tutti i primi nomi del mercato: SK Hynix (-13,1%), Micron (-15,9%), Broadcom (-10,8%), Qualcomm (-17,7%), Texas Instruments (-12,1%), ci va vicino Toshiba (-9,5%) mentre l’eccezione positiva è STMicroelectronics (+5%) e i danni sono contenuti per Nxp (-1,3%).

Va detto che la tendenza è calcolata sul confronto fra trimestri e non sul più significativo cambiamento anno-su-anno. Emerge però un fatto inequivocabile tra le righe di questi dati: “Samsung”, commenta l’analista di Ihs Markit Ron Ellwanger, “rispetto a Intel tradizionalmente dipende molto di più dalle vendite di chip di memoria, dunque quando il mercato dei dispositivi mobili l’anno scorso ha rallentato drammaticamente così hanno fatto anche le vendite di chip di memoria dell’azienda”.

 

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