19/09/2016 di Redazione

Fibra a 1 Tbps, Nokia e Deutsche Telekom sfidano le leggi della fisica

In un test condotto da Nokia Bell Labs, da Deutsche Telekom e dall’Università Tecnica di Monaco sono stati trasmessi dati a 1 TB al secondo su rete ottica, simulando “condizioni reali”. Merito di una nuova tecnologia che permette di raggiungere il limite

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L’evoluzione delle telecomunicazioni su fibra ottica segue due  binari: la teoria e la pratica. Ora, un nuovo obiettivo raggiunto da Nokia Bell Labs, da Deutsche Telekom e dall’Università Tecnica di Monaco cerca di far sovrapporre queste due strade e di rendere le trasmissioni a 1 Tbps “sostenibili” in condizioni reali e non soltanto in un laboratorio. Insieme, la divisione ricerca & sviluppo di Nokia, l’operatore tedesco e i ricercatori universitari hanno realizzato una simulazione sul campo di trasmissione su fibra, raggiungendo velocità di 1 TB al secondo: non soltanto in condizioni ottimali, ma variando i livelli di traffico e di rumore sul canale.

In sostanza, si è cercato di dimostrare come le reti ottiche ad altissima velocità non funzionino solo in teoria o sulle lunghe distanze, ma possano farlo in modo elastico e adattandosi alle circostanze reali. E così si è arrivati a sfiorare il “Limite di Shannon” su fibra ottica, ovvero la capacità di trasmissione massima (considerando il livello di compressione dei dati e quello di rumore) per un dato canale così come formulata nel teorema del 1948, uno dei capisaldi delle telecomunicazioni.

Nel test condotto a sei mani, il “segreto” è una nuova tecnica di modulazione chiamata Probabilistic Constellation Shaping. In parole semplici, invece di utilizzare i punti-costellazione della rete ottica in modo egualitario, con questo metodo si privilegiano quelli probabilisticamente meno soggetti a produrre rumore nella trasmissione. Quest’ultima può dunque diventare fino al 30% più veloce, a parità di altre variabili.

Ci vorrà sicuramente del tempo prima di osservare le prime applicazioni commerciali di questo traguardo. Ma quel che è altrettanto certa è la domanda di maggiori capacità e velocità di tramissione, una domanda che già esiste. “Le future reti ottiche”, ha commentato Marcus Weldon, chief technology officer di Nokia e presidente dei Bell Labs, “non soltanto devono poter supportare capacità di molto superiori, ma devono anche di sapersi adattare dinamicamente alle condizioni del canale e alla domanda di traffico. Il Probabilistic Constellation Shaping porta fantastici benefici ai service provider e alle aziende, consentendo alle reti ottiche di operare avvicinandosi al Limite di Shannon, per supportare l’enorme interconnettività fra i data center e garantire la flessibilità e le prestazioni richieste oggi, nell’era digitale, alle reti”.

 

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