14/09/2018 di Redazione

Fibra ottica da record: la dorsale di Open Fiber è pronta

Il backbone da 6.300 chilometri è il più lungo mai realizzato in Italia su tecnlogie di nuova generazione. Connetterà i 7mila Comuni italiani che Open Fiber si è impegnata a raggiungere con reti Fiber-to-the-home.

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La dorsale in fibra ottica di ultima generazione più estesa d'Italia, su oltre 6.300 chilometri, è ora completa. È stata battezzata Zion e appartiene a Open Fiber, società partecipata al 50% da Enel e Cassa depositi e prestiti. L'infrastruttura può raggiungere velocità massime di 400 Gigabit e, impiegando tecnologie Roadm e Flex Grid per la trasmissione ottica del segnale, connetterà la rete di accesso che Open Fiber (in quanto vincitore del primo e secondo bando Infratel) è impegnata a costruire in circa settemila Comuni italiani, da qui al 2021.

L'aggiunta più recente è quella di Treviso, annunciata qualche giorno fa. La città veneta è ora coperta dai servizi di connettività su fibra ottica attraverso una infrastruttura Ftth (Fiber-to-the-home) con velocità massima di 1 Gbps in download. Una volta completata, grazie a 11 milioni di euro di investimento) la rete raggiungerà circa 32mila edifici tra abitazioni private e uffici. Open Fiber non vende direttamente al consumatore finale, bensì agli operatori telco: il primo ad aver già attivato un'offerta in fibra ottica a Treviso è Wind Tre, ma altri seguiranno “nei prossimi mesi”, secondo le dichiarazioni ufficiali.

Tornando a Zion, la dorsale può dirsi di ultima generazione in virtù, innnanzitutto, dell'altissima velocità del collegamento fotonico, attualmente capace di trasmissioni a 200 Gigabit al secondo per canale ottico. Arriverà però “a breve” a 400 Gbps. Altre caratteristiche sono flessibilità, robustezza e scalabilità: Zion, infatti, potrà accogliere nuovi servizi oppure modificare e riconfigurare quelli esistenti grazie a semplici comandi software.

Grazie alle tecnologie Roadm e Flex Grid, inoltre, “sarà possibile aggregare contemporaneamente più canali ottici su una singola fibra e quindi gestire sempre più clienti e servizi, potendo così sfruttare a pieno l’elevata banda trasmissiva della fibra, nell’ordine dei Terabit”, come spiegato da Stefano Paggi, direttore network & operations cluster C e D di Open Fiber.

 

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