20/03/2015 di Redazione

Fibra ottica italiana, Metroweb si offre in sposa a Vodafone?

Secondo Repubblica, le due società avrebbero firmato una lettera di intenti per la compartecipazione degli inglesi nello sviluppo della nuova realtà infrastrutturale. Sul piatto, i sei miliardi di euro messi a disposizione dal Governo. Telecom, che ambiva

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Nelle fibre ottiche che dovranno garantire una connessione ultraveloce al nostro Paese scorrerà anche del sangue inglese. Sangue nel senso di soldi se è vero, come annunciato da Repubblica, che Vodafone e Metroweb hanno siglato una lettera di intenti per allargare il capitale della società italiana a quella di tlc d’oltremanica. La firma, attesa da tempo, porrebbe però un paletto ben preciso: Vodafone sarebbe disposta a rilevare una quota del veicolo solo se la maggioranza verrà sempre conservata da F2i, che già controlla al 54% la stessa Metroweb, dal Fondo Strategico Italiano o dalla Cassa Depositi e Prestiti.

Nessun altro player privato dovrà quindi andare oltre il 50%. La telco inglese, guidata dall’italiano Vittorio Colao, entra così di forza nel gioco dello sviluppo di una nuova realtà infrastrutturale in fibra ottica. Sviluppo che dovrebbe essere guidato, secondo le intenzioni del Governo Renzi, proprio da Metroweb.

I britannici sono i primi a scendere in campo, dopo che altri operatori erano stati contattati in precedenza, tra cui Wind, che dispone di circa 27mila chilometri di rete in fibra. Ovviamente, la partita era iniziata attorno a Telecom, ma le trattative con la società guidata da Marco Patuano si erano risolte in un nulla di fatto. Per un motivo preciso: l’azienda italiana voleva assicurarsi fin da subito il 51% delle quote di Metroweb, passando così in maggioranza assoluta. Il niet è arrivato però direttamente da Franco Bassanini, presidente della Cdp, che voleva mantenere Telecom in minoranza, almeno in una fase iniziale, per cedere poi eventualmente altre quote in modo progressivo.

In aggiunta, gli altri operatori non vedevano ovviamente di buon occhio questo privilegio per l’ex monopolista. La mossa di Vodafone è destinata ora, con tutta probabilità, a sparigliare le carte: gli altri fornitori di servizi di telecomunicazione dovranno infatti decidere cosa fare da grandi, per non vedersi sfumare davanti agli occhi la torta da sei miliardi di euro sfornata dal Governo per l’ulteriore sviluppo della fibra in Italia.

L’approdo futuro sarà comunque a una soluzione per la banda larga di tipo sistemico, attraverso la partecipazione dei principali player coinvolti in un regime di governance equa, garantendo a tutti la parità di accesso al mercato, sfruttando sempre come veicolo Metroweb. La società detenuta da F2i è il secondo operatore in fibra ottica italiano e conta oggi oltre 375mila chilometri di banda ultraveloce nella sola Milano: la rete metropolitana più estesa d’Europa.

 

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