27/12/2016 di Redazione

Filosofia TeamSystem: la trasformazione digitale dev'essere aperta

L'amministratore delegato del gruppo, Federico Leproux, racconta la filosofia che ispira l'evoluzione dell'offerta. Le soluzioni (come quella per la fatturazione b2b, di prossimo lancio) devono essere interoperabili e integrabili fra loro. Senza inutili b

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Abbattere le barriere, favorire lo scambio dei dati e la comunicazione fra i processi. Se ne parla spesso, utilizzando l'abusato (ma inevitabile) termine “integrazione” in riferimento a soluzioni tecnologiche che devono essere “aperte”. Tra i più attivi sostenitori di questa filosofia in Italia spicca TeamSystem, gruppo con quartiere generale a Pesaro che continua a guadagnare massa critica, ampliando l'offerta e il bacino di clientela attraverso successive acquisizioni di società grandi e piccole. Dopo aver chiuso l'anno in bellezza con l'acquisto di una grande realtà del software per le Pmi e di una startup, ora la società pensa al 2017. Il primo appuntamento in calendario è il 26 gennaio, quando a Milano saranno invitati partner e clienti per il lancio ufficiale di una nuova soluzione per la fatturazione elettronica. Ne abbiamo discusso con l'amministratore delegato, Federico Leproux.

 

 

Federico Leproux, amministratore delegato di TeamSystem

 

 

Come è stato il 2016 di TeamSystem, se dovesse descriverlo in poche parole?

È stato un anno molto intenso e molto positivo. Abbiamo centrato i nostri risultati, crescendo molto, e realizzato alcune cose interessanti e promettenti da punto di vista strategico. Stimiamo di chiudere l'esercizio con ricavi superiori ai 300 milioni di euro (erano stati 260 milioni di euro nel 2015, nrd) e con una crescita di Ebtda di oltre il 20% rispetto all'anno scorso, della quale il 12% circa è completamente organico ovvero non derivante dalle acquisizioni. Il numero dei clienti è salito fino a circa 240-250mila. Possiamo dirci molto soddisfatti.

Proseguirete con le acquisizioni?

Quest'anno abbiamo fatto tante piccole operazioni che hanno un significato strategico, andando a selezionare alcune realtà di eccellenza sia in ottica di completamento della nostra offerta, sia di accelerazione sui temi della trasformazione digitale e del cloud per le piccole e medie imprese. E stiamo chiudendo in questi giorni ulteriori operazioni, su piccole società che sono per noi strategiche.

Come vi muoverete sul canale?

Continuerà a essere una risorsa importante per noi. Proseguirà anche nel 2017 il nostro “progetto canale”, con cui abbiamo voluto mettere in campo maggiori risorse e iniziative di marketing, di lead generation, di supporto alla vendita, oltre a strumenti condivisi come il Crm e ad eventi sul territorio. Questa attività ci sta dando grande soddisfazione e stiamo lavorando per estenderla a tutto il territorio italiano. C'è poi un tema che intendiamo assecondare: quello della trasformazione di un canale che, in un mondo che tende verso il cloud, non ricopre più un semplice ruolo di vendita. Gli operatori stanno diventando sempre più integratori di soluzioni e questo si sposa con la nostra strategia di offerta. Stiamo spingendo per arrivare a creare una piattaforma b2b aperta su cui si possano integrare diverse soluzioni, nostre e di altri vendor, e anche sviluppare soluzioni nuove. Ragionando in logica di piattaforma, il ruolo del Var diventa ancora più importante: è lui che sta vicino al cliente e che può aiutarlo a definire la soluzione più adatta alle proprie esigenze.

Ci spieghi meglio il concetto di “piattaforma”...

Oggi è possibile creare dei sistemi integrati che partono dalla fatturazione per estendersi ad altre attività, quali la valutazione del credito, l'e-commerce, la conservazione sostitutiva, la dematerializzazione dei documenti, i pagamenti, l'e-procurement. Con la nostra proposta di piattaforma b2b si può realizzare un sistema interconnesso che non solo può essere automatizzato al suo interno ma può anche scambiare informazioni e documenti dentro a una “filiera” più ampia. La piattaforma è aperta perché è connessa con l'esterno: attraverso Api (Application Programming Interface, ndr) può essere collegata ad altri strumenti software e gestionali, e inoltre può dialogare con soluzioni di altri vendor.

Dunque la logica dell'apertura è quella vincente?

Le peculiarità importanti della nostra soluzione sono l'integrazione dei processi, il fatto di essere in cloud – e dunque facile da fruire e da aggiornare – e la possibilità di interconnessione con altre soluzioni. La proponiamo ai nostri clienti, ma anche a chi non lo è. Noi puntiamo sull'apertura e ci auguriamo lo facciano anche i nostri concorrenti. Se pensiamo alla digitalizzazione come a un modo per semplificare i processi e recuperare produttività, questa logica funziona se le soluzioni dei diversi vendor possono dialogare fra loro in ottica di “coopetizione”. È un processo che deve avere massa critica ma sono fiducioso, perché vedo tutti i nostri concorrenti andare in questa direzione.

 

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