18/07/2015 di Redazione

Gli interventi chirurgici si fanno in 3D con Kiwie RealVision

L’ospedale San Bortolo di Vicenza è il primo centro a introdurre in sala operatoria il sistema per le immagini in tre dimensioni dell’azienda italiana, che non utilizza occhiali speciali. I medici possono così ridurre l’affaticamento visivo senza perdere

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Le soluzioni per la visione di contenuti in 3D fanno affidamento, tranne rare eccezioni, ai classici occhialini. Oppure, nei casi più avanzati, ai visori. Probabilmente è capitato a molti di vedere un film in tre dimensioni al cinema e, al termine della proiezione, accusare bruciore agli occhi o mal di testa. Non è un’impressione, ma un dato di fatto corroborato anche dalla ricerca scientifica. Proprio per evitare questi problemi, l’ospedale San Bortolo di Vicenza ha introdotto per la prima volta in ambito chirurgico una tecnologia 3D senza occhiali, realizzata e brevettata da RealVision. Una soluzione pensata per i medici che possono così evitare di indossare per lungo tempo i visori durante gli interventi, riducendo così il rischio di affaticamento visivo neurologico. Al pari dell’ausilio tecnologico dato dalla robotica e dalle telecamere in alta definizione, sempre più utilizzate in campo chirurgico, il 3D può rappresentare un valido alleato in sala operatoria.

Il sistema Kiwie RealVision permette una visione da varie angolazioni, non soffre di perdite di luminosità e trasmette immagini a una profondità reale. Rispetto al sistema 3D ‘passivo’, ottenibile con gli occhiali, questa soluzione genera, a livello corticale, un’esperienza visiva reale e costruttiva, dissociata per i due occhi e tollerata perfettamente, con una distanza percepita non variabile da persona a persona.

“Il sistema RealVision è accreditato a livello europeo e può essere installato in tutti gli ospedali”, commenta il dott. Ermanno Angonese, direttore generale Ulss 6 “Vicenza”. “Nel nostro centro ha già avuto l’approvazione del Comitato Etico e ha superato la fase sperimentale. Ci doteremo quindi, ove possibile, dei monitor 3D RealVision, i quali sono stati inseriti nei capitolati e messi a budget già da quest’anno”. I test preliminari condotti dal nosocomio vicentino, effettuati in collaborazione con i reparti di Oculistica e di Neurologia, hanno indicato che il sistema di RealVision garantisce un’ottima qualità delle immagini, in assenza di affaticamento visivo a carico dell’équipe chirurgica.

Una caratteristica di Kiwie è la possibilità di effettuare lo streaming wireless tra i dispositivi attivati, come schermi, microscopi o telecamere 3D. Chirurghi e specialisti impegnati in diverse zone del mondo potranno seguire gli interventi in corso in tre dimensioni, senza subire rallentamenti nel flusso video. L’azienda italiana dispone poi attualmente di alcuni prototipi, che potrebbero essere commercializzati nel prossimo futuro. Tra questi, un monitor da 42 pollici e un tablet da 21,5 per l’uso medico, capaci sempre di proiettare immagini in 3D senza l’utilizzo di occhiali.

 

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