Google corre nella realtà aumentata con l’acquisizione di Raxium
Big G ha comprato una società californiana che sviluppa pannelli microLed, caratterizzati da elevata densità di pixel ed efficienza energetica.
Pubblicato il 06 maggio 2022 da Valentina Bernocco

Google accelera nella corsa al metaverso o, se vogliamo schivare questa definizione oggi di moda, alla realtà aumentata. L’azienda ha acquisito Raxium, società californiana che si occupa di sviluppo e produzione di schermi MicroLED, destinati a dispositivi mobili e soprattutto alla categoria degli smart glass. L’acquisizione, di cui si era chiacchierato settimane fa, è stata ufficialmente confermata con un breve post da Rick Osterloh, senior vice president, devices & services di Google. Il valore economico dell’operazione non è stato svelato.
“Il team di Raxium ha passato cinque anni a creare schermi ad alta risoluzione miniaturizzati, efficienti dal punto di vista dei costi e del consumo energetico, che hanno gettato le basi per future tecnologie di display”, ha scritto Osterloh. “L’esperienza tecnica di Raxium in quest’ambito giocherà un ruolo chiave, mentre continuiamo a investire e impegnarci nell’hardware”. Il senior vice president ha fatto sapere che il personale dell’azienda acquisita si unirà alla sua squadra di lavoro, cioè alla divisione devices & services.
Domiciliata a Fremont, California, Raxium ha messo a punto una tecnologia MicroLed che permette una densità di pixel molto maggiore di quello degli schermi Super Amoled tradizionali. Quest’ultimi hanno un pixel pitch (la distanza fra il centro geometrico di un pixel e il centro del successivo) di circa 50 micron, mentre sui display di Raxium la distanza si riduce a 3,5 micron. Si tratta, dunque, di una soluzione che può migliorare di molto la qualità visiva di schermi di piccole dimensioni.
(Immagine tratta dal sito Web di Raxium; immagine in alto tratta dal sito Web di Raxium)
La corsa al metaverso
Prima di Raxium, due anni fa Google aveva realizzato un’altra acquisizione strategica nello stesso ambito, cioè quella della canadese North. A questa piccola azienda si deve la creazione dei Focals, occhiali di realtà aumentata con lenti olografiche. La realtà aumentata, ricordiamolo, è un terreno in cui la società di Mountain View fu pioniera con i Google Glass: dispositivi forse troppo avanti sui tempi, che infatti non hanno mai raggiunto un vero successo commerciale. Ora, però, siamo in uno scenario diverso, segnato dai progressi compiuti nella miniaturizzazione dell’hardware e nelle connessioni a banda ultralarga, necessarie per le applicazioni a bassa latenza. E anche la cultura è cambiata, in un “new normal” nel quale la dimensione fisica e quella digitale si intrecciano in modo più stretto.
Oggi molte grandi società tecnologiche si stanno interessando alla realtà virtuale e aumentata, vuoi sul fronte hardware, vuoi sul software o su entrambe le cose. Microsoft sta portando gli avatar nella sua applicazione per il lavoro a distanza, Teams, mentre Meta ha lanciato una piattaforma (attualmente in beta) di mondi virtuali per il business, Horizon Workrooms e ha portato nel proprio ecosistema due marchi leader come Ray-Ban e Luxottica. Ancora poco si sa dei futuri Apple Glass (il nome è ipotetico), se non che saranno una tecnologia di realtà mista utilizzabile per il gaming ma anche per videochiamate e consumo di contenuti. Dal punto di vista tecnologico e di mercato scombineranno le carte, probabilmente, anche se è immaginabile che il loro costo sarà proibitivo per le masse e che resteranno per un certo tempo un oggetto di nicchia.
Per quanto riguarda Google, le due acquisizioni di North e di Raxium sono, probabilmente, funzionali al lancio di nuovi visori di realtà aumentata che, secondo indiscrezioni, portebbero arrivare sul mercato nel 2024. Nulla di ufficiale al momento, poiché questo progetto, battezzato informalmente come "Project Iris", è nelle fasi iniziali dello sviluppo. Secondo i rumors, circa 300 persone sarebbero impegnate nell'iniziativa e la squadra verrà ampliata prossimamente.
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