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Google e i giganti dell’automotive uniti nel progetto driverless

L’azienda di Mountain View ha aperto il dialogo con General Motors, Ford, Toyota, Volkswagen, Mercedes-Benz e altri operatori dell’industria per delineare il futuro su strada delle vetture automatizzate. A bordo, probabilmente, processori Nvidia e batterie Lg.

Pubblicato il 15 gennaio 2015 da Valentina Bernocco

Nel campo delle auto driverless Google finora ha fatto da sé. Ultimato il prototipo tutto “made in Mountain View”, la società adesso sta discutendo con una lunga lista di produttori di automotive per portare la sua tecnologia su veicoli vendibili sul mercato: General Motors, Ford, Toyota, Volkswagen e Daimler (titolare del marchio Mercedes-Benz) sono i nomi citati da Reuters. Big G, inoltre, parallelamente starebbe intessendo un dialogo con i produttori di componenti e sistemi utilizzabili nelle auto senza guidatore, come Nvidia, Lg Electronics, Continental AG e Robert Bosch.

“Saremmo negligenti se non dialogassimo con i più grandi produttori di automobili. Hanno molto da offrirci”, ha dischiarato Chris Urmson, responsabile del progetto self-driving car di Google, dal palco dell’Automotive News World Congress appena svoltosi a Detroit. “Affermare che potremmo fare meglio agendo da soli sarebbe arrogante”.

D’altra parte un mese fa il cofondatore dell’azienda californiana, Sergey Brin, aveva sottolineato come la scelta di sviluppare in autonomia il prototipo abbia garantito a Google maggiore libertà d’azione e un miglior risultato finale. La “simil-Smart” a due posti, in ogni caso, già impiega componenti di produttori come Lg (batterie), ZF Lenksysteme (il sistema di sterzo), Bosch (il telerilevamento), Nvidia (chip) ed è stata assemblata da Roush.

Oggi scatta una seconda fase, in cui dal prototipo si ragiona su come transitare verso un’offerta commerciale differenziata. Quando? Secondo l’amministratore delegato di Tesla, Elon Musk, anch’egli presente all’Automotive News World Congress e impegnato su un progetto di auto driverless, gli adeguamenti di legge necessari per far circolare su strada le vetture senza guidatore arriveranno non prima del 2022.

Urmson si è invece detto più ottimista, parlando di un periodo compreso “fra due, o più probabilmente cinque anni”. Google sta già testando l’affidabilità dei suoi prototipi con la presenza di un osservatore “umano” a bordo, e nei prossimi mesi saranno condotte ulteriori prove su strada. Secondo Urmson, non è improbabile che la National Highway Traffic Safety Administration, agenzia governativa appartenente al Dipartimento dei Trasporti statunitense, tenti di ostacolare l’introduzione dei veicoli automatizzati, ma “nel lungo periodo non credo che ci sarà bisogno del loro permesso”.

 

OnStar Driver Assurance di GM promette di "prevedere" i guasti; in alto, il protitipo di Google

 

La fiera di Detroit, al pari del Ces di Las Vegas, ha mostrato come il margine d’azione delle compagnie tecnologiche si stia sempre più allargando verso l’automotive, ma anche viceversa. Al Consumer Electronics Show è andato in scena il nuovo Tegra X1 di Nvidia, presentato come il processore ideale per gestire il grande volume di dati che una vettura driverless dovrà analizzare in ogni secondo.

General Motors ha invece annunciato di voler portare la connettività 4G a bordo della maggior parte dei suoi veicoli entro una manciata di anni, accanto a una tecnologia di monitoraggio automatico: OnStar Driver Assurance, questo il nome, tiene traccia dei parametri di guida ma anche dello stato dell’auto, e invia allerte nel caso un componente sia sul punto di rompersi.
 

Tag: google, automotive, innovazione, driverless

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