Pubblicato il 01 febbraio 2019 da Redazione
Applicazioni “ficcanaso” come Facebook Research (anche detta Project Atlas) e Screenwise Meter, sviluppata da Google, sembrano destinate ad andare in pensione o almeno a prendersi una pausa. Dopo il caso scoppiato nei giorni scorsi a Menlo Park, ennesimo motivo di imbarazzo per l’azienda di Mark Zuckerberg, la concorrente di Mountain View ha preferito agire d’anticipo e rimuovere sua sponte l’applicazione dall’App Store, evitando che fosse Apple a doverlo fare. Così era accaduto per Facebook Research: accortasi della violazione delle regole del marketplace, la Mela aveva deciso di toglierla dal catalogo.
Su App Store, infatti, le applicazioni che accedono ai dispositivi tramite permessi di root sono vietate. Facebook aveva tentato di difendere la bontà del progetto e aveva sottolineato la volontarietà della cessione dei dati, ma la presenza di minorenni tra gli utenti disposti a rinunciare a ogni privacy in cambio di denaro (20 dollari al mese) è sufficiente a far storcere il naso.
Screenwise Meter, sviluppata a partire dal 2012 e presente anche su Google Play nella declinazione per Android, funziona in modo simile per raccogliere dati sull’utilizzo di Internet. “Al pari di molte altre aziende”, si legge nella descrizione dell’app, “Google raduna panel di ricerca di mercato per capire meglio cose come l’uso della tecnologia, il modo in cui le persone fruiscono i media e utilizzano i prodotti di Google”. Installando questa app si accetta di dare accesso alla lista dei contatti, alla geolocalizzazione e al Bluetooth, tutti elementi necessari per le misurazioni e i monitoraggi previsti. In cambio, gli utilizzatori (solo maggiorenni) ricevono non denaro ma un credito spendibile su Google Play Store.
Tutto è alla luce del sole, dunque, e nessuno viene tratto in inganno o spiato senza consenso. Ma Google si è improvvisamente accorta (“casualmente”, verrebbe da dire, proprio in seguito alla rimozione di Facebook Research) dell’incompatibilità con il programma enterprise per sviluppatori di Apple, all’interno del quale era stata inserita. “L’app Screenwise Meter di iOS non avrebbe dovuto operare all’interno del programma developer per aziende”, ha detto un portavoce a The Verge. “È stato un errore e ce ne scusiamo. Abbiamo disabilitato l’app sui dispositivi iOS. L’applicazione è completamente volontaria e sempre lo è stata”. Google ha anche sottolineato come Screenwise Meter non acceda a dati crittografati, archiviati sui dispositivi o transitanti da altre applicazioni.
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