Google va al sodo con Htc: 1,1 miliardi per duemila ingegneri
Siglato l’accordo fra le due aziende, ma i contorni sono ben diversi da quanto ci si aspettava. La società taiwanese continuerà a produrre smartphone in proprio, cedendo una parte della propria forza lavoro a Big G, oltre alla possibilità di sfruttare in modo non esclusivo delle licenze.
Pubblicato il 21 settembre 2017 da Redazione

Dopo giorni di indiscrezioni è arrivata la conferma, anche se la realtà è leggermente diversa da quanto pronosticato. Google ha siglato un nuovo accordo di cooperazione con la taiwanese Htc, produttore di dispositivi elettronici già da tempo partner di Big G (numerosi cellulari disegnati da Mountain View sono stati assemblati da Htc, incluso il Dream, il primissimo Android della storia e gli ultimi Pixel), e ha deciso di “prelevare” un team di ingegneri del gruppo taiwanesi per inserirli nella propria squadra di progettazione hardware. Non si tratta quindi, come si pensava, di un’acquisizione vera e propria, bensì di una collaborazione che ora si farà più forte grazie anche a una licenza non esclusiva sullo sfruttamento delle proprietà intellettuali di Htc. Anche se non è l’accordo auspicato dai mercati, si tratta sicuramente di una mossa importante di Big G nel mercato hardware.
In tutto, l’operazione costerà a Google 1,1 miliardi di dollari (un’inezia, considerando la liquidità di cui dispone l’azienda) e il team di ingegneri, composto da circa duemila persone, continuerà a lavorare a Taipei nel quartier generale di Htc. La stessa compagnia taiwanese, comunque, non dismetterà affatto la produzione di telefoni e continuerà a rimanere attiva in questo campo. Un settore in cui sta comunque soffrendo, malgrado il lancio costante di nuovi prodotti, alcuni dei quali dotati di funzionalità interessanti.
Gli interessi di Mountain View in questo settore, dopo il turbolento affaire Motorola, si sono nuovamente intensificati negli ultimi tempi, soprattutto con il lancio, avvenuto l’anno scorso, della linea di smartphone Pixel: i primi “made in Google”. Ma, come ha sottolineato in un blog post Rick Osterloh, Svp dell’hardware del gruppo californiano (arrivato in azienda un anno e mezzo fa proprio per spingere questi progetti), “siamo ancora ai primi passi […]. Ci stiamo concentrando sullo sviluppo delle nostre capacità core, per creare un insieme di prodotti […] che unisca il meglio del nostro software, come Google Assistant, ad hardware curato nei minimi dettagli”.
L’accordo fra le due società dovrebbe essere finalizzato definitivamente a inizio 2018. Tempi piuttosto brevi, ma è quello a cui Big G puntava: acquisire Htc per intero avrebbe necessariamente coinvolto anche le authority che regolano il mercato, spostando sensibilmente in là la chiusura del deal. In questo modo il gruppo a stelle e strisce può rendere operativo fin da subito il nuovo team. Il 4 ottobre Google svelerà nuovi prodotti, fra cui la seconda generazione di cellulari Pixel, una versione ridotta dello speaker intelligente Home e anche un laptop di fascia alta.
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