Green pass, scontro sull’App IO per la privacy: è sicura oppure no?
Il Garante per la privacy ha dato il via libera alla Piattaforma nazionale-DGC, autorizzando l’uso dell’app Immuni ma non quello dell’App IO. Ma il ministero dell’Innovazione e della Transizione digitale dissente.
Pubblicato il 11 giugno 2021 da Redazione

Scontro sul green pass, o meglio sulle applicazioni autorizzate a veicolare il certificato digitale che fungerà da “bollino verde” per chi abbia ricevuto tutte le somministrazioni di vaccino anti covid (una o due, a seconda dei casi) o abbia eseguito tampone con esito negativo o sia guarito dal covid. Dopo una serie di discussioni con il ministero della Salute, il Garante per la privacy ha dato il suo lasciapassare per l’attivazione della Piattaforma nazionale-DGC, che servirà a rilasciare il green pass. Ma c’è un intoppo: per l’autorità garante, l’applicazione Immuni è adeguata a diventare veicolo del green pass, mentre non lo sarebbe l’App IO, rilasciata dal ministero dell’Innovazione e della Transizione digitale insieme a PagoPa.
Sull’App IO il garante ha riscontrato alcune criticità relative al trattamento dei dati. L’applicazione interagisce con i servizi di Google e Mixpanel e trasferisce verso Paesi esteri (tra cui gli Stati Uniti, l’Australia e l’India) dati riferiti a operazioni di cashback effettuate dagli utenti, ai metodi di pagamento usati, ai bonus vacanze e altro ancora. Il garante ha dunque chiesto a PagoPA di sospendere alcuni trattamenti dei dati previsti dall’applicazione. O questo, almeno, è ciò che si legge nel comunicato stampa diffuso dall’autorità garante per la privacy.
Pronta la replica del ministero dell’Innovazione e della Transizione digitale: non ci sarebbe, nell’App IO, nessun trasferimento di dati delicati verso Paesi terzi. “A riprova, lo stesso Garante ha dato parere favorevole a tutti i servizi esposti sull’App IO fra cui il Cashback e il Bonus Vacanze, che restano attivi per milioni di cittadini, proprio perché essa opera nel pieno rispetto del Regolamento europeo sulla protezione dei dati personali (GDPR)”, si legge nella nota dell’ufficio stampa ministeriale.
Ora La società PagoPA, insieme al Dipartimento per la trasformazione digitale, sta esaminando i dettagli tecnici e giuridici del provvedimento, “per ogni opportuna iniziativa” e ha avviato un tavolo con le strutture del Garante “per portare celermente il Green Pass su App IO, nell’interesse dei milioni di cittadini italiani utilizzatori della stessa app”. Il ministero ha proseguito sottolineando che si tratta di “un’applicazione sicura e affidabile nonché uno dei pilastri della strategia di trasformazione digitale dei servizi della Pubblica Amministrazione inseriti nel PNRR”. Spinti, probabilmente, dalle opportunità del cashback, oltre 11,5 milioni di italiani hanno già installato questa applicazione.
Come funziona il green pass
Per conciliare le esigenze di tutela della salute con quelle di spostamento per lavoro o vacanza tra Paesi europei, lo scorso marzo la Commissione Europea ha proposto l’utilizzo di “Certificato digitale Covid della Ue” (poi ribattezzato informalmente green pass) che servirà a dimostrare che la persona è stata vaccinata contro il covid con un farmaco autorizzato dall’Ema (Pfizer, Moderna, AstraZeneca, Janssen) o è guarita dalla malattia o ha appena eseguito un test con esito negativo. A seconda dei casi, il certificato avrà una durata differente: nove mesi per i vaccinati, a partire da 15 giorni dopo la somministrazione dell’ultima dose; per chi ha avuto il covid, 180 giorni (a partire dall’undicesimo giorno successivo al primo test positivo); per chi ha fatto un tampone molecolare avrà una validità di 72 ore, in caso di tampone antigenico di 48 ore.
Per evitare truffe, sui turisti in partenza verrà fatta una verifica scansionando un codice QR code, contenente i dati personali del possessore del certificato. Tutti i Paesi Ue dovranno accettare questo documento e permettere l’ingresso di persone provenienti dall’estero. Il certificato potrà presentarsi in formato cartaceo o digitale e dovrà essere rilasciato gratuitamente. L’Italia ha avviato i lavori per il green pass con il decreto Riaperture, che prevede la possibilità di spostamento tra Regioni e la partecipazioni a eventi sportivi, eventi pubblici, cerimonie religiose e civili. Per ottenere il certificato cartaceo sarà possibile rivolgersi al medico curante o al farmacista. Per quanto riguarda il formato digitale, sarà possibile scaricarlo da un sito Web, dall’applicazione Immuni e, forse, anche dall’App IO. Ma per ora resta il punto di domanda.
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