04/11/2014 di Redazione

Hard drive con indirizzo IP: la rivoluzione storage di Seagate

I nuovi Kinetic HDD promettono di dimezzare i costi di proprietà, eliminando il livello dei server di gestione dello storage: si tratta, infatti, di unità dotate di un proprio indirizzo IP, che possono collegarsi via Ethernet a decine, centinaia o migliai

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Seagate comincia a mettere in pratica la propria strategia di rivoluzione dello storage aziendale, una rivoluzione che promette di abbattere i costi di hardware e le inefficienze dei data center. Il merito è di Seagate Kinetic HDD, una nuova tipologia di dischi rigidi capaci di archiviare secondo le regole dello storage a oggetti, ai quali è assegnato uno specifico indirizzo IP. Questo dettaglio permette alle unità di comunicare con decine, centinaia o migliaia di hard drive attraverso collegamenti Ehternet, con grossi vantaggi sulle velocità di trasferimento e copia dei dati. “Adesso le applicazioni di storage possono raggiungere gli indirizzi IP dei singoli hard drive”, ha spiegato il director of product marketing di Seagate, David Burks.

Kinetic HDD è il primo prodotto concepito per la piattaforma Kinetic Open Storage, lanciata lo scorso anno da Seagate con un’ambizione non da poco: permettere alle aziende di ridurre fino al 50% i propri costi di possesso dell’infrastruttura di storage. La piattaforma, infatti, consente di fare a meno di un tier dedicato allo storage, sostituendolo con degli hard drive collegati via Ethernet sui quali le applicazioni possono scrivere in modo diretto.

Qui si inseriscono i Kinetic HDD, che abbinati alla Kinetic Open Storage non solo permettono di generare risparmi ma anche rendono scalabili indipendentemente le une dalle altre le risorse di storage e di server, e dunque più facilmente gestibili i data center. Tra i destinatari principali, secondo Burks, rientrano gli operatori di telecomunicazioni e i fornitori di cloud storage.

 

 

Più in generale, a detta di Seagate la piattaforma rappresenta un'opportunità per risolvere quasi totalmente le inefficienze dei data center tradizionali, le cui architetture mal si adattano ai carichi di lavoro molto distribuiti e a quelli ottimizzati per applicazioni e dati non strutturati (come quelli dei contenuti video e dei social network). Dotati di un massimo di 4 TB di capacità, gli hard drive Kinetic utilizzano un protocollo open source per l’archiviazione a oggetti, in grado di fondere i metadati con i dati e di generare benefici sia per lo storage di rete, sia per le applicazioni basate sui dati (per esempio, quelle Hadoop per i Big Data).

Al momento i nuovi hard drive sono già disponibili per un ristretto numero di clienti Seagate, che ne stanno testando la versione con 4 TB di memoria, mentre dalla fine del mese di novembre inizieranno le consegne alla distribuzione. Già fra i sostenitori della prima ora della Kinetic Open Storage, HP ha fatto sapere attraverso il responsabile della divisione modular compute storage, Jimmy Daily, che la compagnia sta “lavorando a stretto contatto con Seagate” per esplorare possibili utilizzi degli hard drive connessi via Ethernet.

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