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Hp si candida a leader nella nuova era dell’It

Durante il keynote del Discover 2013, Meg Whitman ha sottolineato la posizione privilegiata di Hewlett-Packard nel transitare le aziende verso un nuovo stile di It: uno stile fatto di cloud, di storage software-defined, di Big Data e mobilità. Promesse in parte mantenute, ma su cui solo il futuro potrà emettere un verdetto.

Pubblicato il 17 giugno 2013 da Valentina Bernocco

“Hp is here to stay”. Questa la promessa di Meg Whitman pronunciata davanti alla platea di business partner e giornalisti (11mila quelli registrati) riuniti nell’immensa sala congressi del Venetian, nel cuore di Las Vegas, per l’Hp Discover 2013. A un anno dalle promesse fatte durante l’analogo evento del 2012 e a sei mesi da quelle pronuciate a dicembre a Barcellona, il Ceo ha dichiarato di aver completato il percorso di risanamento finanziario, mentre l'azienda ha continuato a rilasciare prodotti e soluzioni per il business all'insegna dell'innovazione.

Meg Whitman durante il keynote del Discover 2013 di Las Vegas


“Detto, fatto”, ha ripetuto la Whitman elencando le promesse mantenute.  “In un anno ho incontrato più di 500 clienti e più di 200 partner, e abbiamo risposto alle tre domande che ci avete rivolto. Abbiamo rafforzato la nostra performance finanziaria e abbiamo stabilizzato il nostro business, e questa era la prima richiesta. La seconda era di portare innovazione e l’abbiamo fatto, nello storage e con la ricerca e sviluppo. La terza problematica sollevata era che i prodotti non bastavano più, perché oggi c’è sempre più pressione sulle performance e sugli obiettivi di business. Done. Noi ascoltiamo. E certo abbiamo altro lavoro da fare, ma oggi nessun’altra compagnia è posizionata come noi”.

Al centro del keynote di quest’anno c’è stata, però, soprattutto un’ulteriore promessa: Hp non vuole semplicemente rimanere fra i leader, ma essere “il” leader in quella trasformazione che l’azienda chiama il “nuovo stile dell’It”. Uno stile che, come ormai noto, è fatto di mobilità, di cloud  – e quindi di connettività e accesso ai dati in modalità ubiqua –, ma anche di Big Data e intelligence derivata dalla loro analisi, di produttività e di sempre maggior bisogno di sicurezza.

“Come stiamo aiutando a gestire la complessità?”, ha proseguito il Ceo.  “L’It rimane l’agente di cambiamento più importante dei nostri tempi. Questo cambiamento è guidato dai trend che tutti conoscete: cloud, mobile, Big data. Questo spostamento richiede quello che chiamiamo il nuovo stile dell’it, che in realtà è un nuovo stile di business guidato dall’it. Questo si verifica ogni 15 anni circa. E quello che so è che quando uno di questi spostamenti si verifica, tutto cambia e l’It diventa sempre più importante. Questo per le aziende significa maggiore velocità, efficienza, semplicità”.

Gli annunci fatti dai vertici di Hewlett-Packard nel corso della tre giorni di Las Vegas vanno in questa direzione. Innanzitutto, nuovi server software-defined che possano definire un tipo nuovo di data center, un data center “sostenibile”, sia dal punto di vista dei consumi energetici sia dello spazio occupato, perché proseguendo con le tecnologie attuali si arriverà a un punto di collasso. Meg Whitman ha citato alcuni numeri per sottolineare l’aumento di capacità e di costi che graveranno sulle aziende nella prossima manciata di anni. La soluzione proposta è Moonshot, un server completamente definito dal software, che permette un contenimento del 70% del footprint (l’area fisica occupata dalle macchine) rispetto agli attuali sistemi usati nei centri dati.

Per quanto riguarda i Big Data, l’annuncio centrale è quello di HAVEn, una piattaforma di analytics che l’executive vice president della divisione software, George Kadifa, ha definito come “l’unica piattaforma omnicomprensiva, scalabile e sicura per i Big Data. È fatta da connettori  e motori di primo livello, e integra le nostre diverse tecnologie, come Hadoop, Autonomy Idol e Vertica. Rende molto facile poter usare il giusto strumento per ciascuna finalità”. Permette, infatti, di creare un numero indefinito (da cui la "n" del nome) di applicazioni e soluzioni ottimizzate per i grandi dati.

C'è poi l’offerta hardware, le cui principali novità sono state due famiglie di sistemi desktop e di computer all-in-one, EliteOne 800 G1 e ProOne 600 G1, con supporto opzionale al touch di Windows 8, WiFi veloce e con a bordo gli ultimissimi processori Haswell di Intel. Senza dimenticare, ancora una volta, lo storage, in cui Hp ha lanciato nuove appliance virtuali e ha allargato l’offerta della gamma Proliant con un modello entry-level da meno di 450 dollari, MicroServer Generation 8.

Non sono mancati, in questa edizione del Discover, annunci in tema di soluzioni e cloud. Come la partnership stretta con Google per offrire “Smb IT in a Box”, una soluzione basata su Google Apps for Business e rivolta alle piccole e medie imprese. L’obiettivo è quello di agevolare il passaggio al cloud anche per le organizzazioni più piccole, offrendo a prezzi contenuti tutti gli elementi utili, dal server centrale, alle applicazioni gestionali, ai Pc e alle stampanti, fino agli strumenti di collaborazione e di sicurezza delle Google Apps. In sostanza, con questa mossa Hp diventa un rivenditore ufficiale dell’hardware necessario a eseguire i servizi di BigG nel cloud. Smb IT in a Box sarà inizialmente disponibile solo negli States attraverso la rete dei rivenditori di Hp, e verso la fine dell’anno anche in altri Paesi.

Alcuni numeri dell'evento di quest'anno


“I nostri clienti sono sempre stati il cuore della nostra compagnia, e oggi lo sono più che mai”, ha sottolineato la Whitman, non senza orgoglio, rivolgendosi alla platea dei partner. “Hp vi può aiutare a gestire la complessità meglio di qualsiasi altra azienda. Vi aiutiamo nel passaggio dal vecchio mondo e a creare quello nuovo. Siamo ugualmente forti nell’hardware, nel software, nelle soluzioni, nel cloud e nei Big Data. E oggi stiamo investendo più che mai. Sicuramente nelle partnership che stringete volete vedere delle basi finanziarie solide. Credetemi, Hp è qui per restare”. 

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