12/02/2021 di Redazione

Hpe Spaceborne Computer-2 è un sistema di calcolo spaziale

Manca poco al lancio del successore di Spaceborne Computer sulla Stazione Spaziale Internazionale. Il cloud di Microsoft Azure farà da supporto.

Sulla Stazione Spaziale Internazionale sta per sbarcare un nuovo computer “nato per lo spazio”, come dice il nome stesso: Hpe Spaceborne Computer-2, il successore del primo Spaceborne Computer, è pronto al lancio previsto per il 20 febbraio nell’ambito della quindicesima missione di rifornimento Northrop Grumman Resupply Mission. 

 

Il sistema di prima generazione era un proof-of-concept, che era stato lanciato nel 2017 sulla Iss e lì era rimasto per un anno, dimostrando di poter operare in ambienti a zero gravità e ad alti livelli di radiazioni. Condizioni che danneggiano il tradizionale hardware dei sistemi di calcolo. Adesso scatta l’ora di Spaceborne Computer-2 il cui tempo di permanenza previsto è di due o tre anni. 

 

Che cosa può fare Spaceborne Computer-2

Si tratta di un sistema di calcolo “edge” (e più periferico di così è difficile immaginarlo, in effetti) che consentirà agli astronauti e agli scienziati a Terra di raccogliere grandi masse di dati da sensori e satelliti dispersi nello spazio, per poi elaborarli e fornire preziosi insight. Preziosi ma anche rapidi: a detta di Hpe, con questo computer i tempi di scoperta possono scendere “da mesi a minuti” per esperimenti di vario tipo, come l’analisi di immagini diagnostiche e il sequenziamento del Dna, o come appunto l’elaborazione di dati prodotti da sensori, satelliti. 

 

Rispetto al primo proof-of-concept, lo Spaceborne Computer-2 riesce a garantire una velocità di calcolo doppia grazie a capacità di elaborazione edge “purpose-built”, basate sul sistema di Hpe Edgeline Converged Edge e su un server ProLiant. Il computer potrà quindi elaborare in tempo reale dati di vario tipo, incluse le immagini, sfruttando in quest’ultimo caso le sue unità di calcolo grafico Gpu. Il sistema potrà anche fare affidamento su tecnologie di intelligenza artificiale e machine learning- A detta di Hpe, tutto questo permetterà agli astronauti e al personale di terra di inviare e ricevere dati in modo più rapido, riducendo di molto la latenza.

 

 

 

Il supporto del cloud di Azure

All’occorrenza, il computer spaziale di Hpe potrà ottenere capacità di calcolo extra appoggiandosi all’infrastruttura cloud di Microsoft Azure. Potrebbe averne bisogno, per esempio, per attività complesse e avide di risorse di calcolo come la modellazione e previsione delle tempeste di sabbia, o delle condizioni ambientali di Marte, come la misurazione dell’acqua necessaria per far crescere le piante nello spazio,  o ancora l’analisi dei fulmini che cadono sulla Terra provocando incendi e l’analisi di immagine mediche a supporto del controllo della salute degli astronauti. Insomma, pare proprio che Spaceborne Computer-2 avrà un gran bel da fare lassù nello spazio.

 

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