Con un design a 7 nanometri e 6,9 miliardi di transistor in un centimetro quadrato, il nuovo Kirin 980 di Huawei si candida a diventare uno dei più potenti system-on-chip mobile in circolazione. Il colosso cinese ha presentato il nuovo “cuore” dei propri smartphone futuri dal palco dell’Ifa di Berlino, accentuando ulteriormente l’importanza dei motori neurali integrati nel silicio per migliorare l’efficacia degli algoritmi di intelligenza artificiale. Un discorso inaugurato l’anno scorso, con il lancio del Kirin 970, soluzione che ha trovato posto nei Mate 10 e P20 (oltre che in diversi terminali Honor). Con questa nuova iterazione, Huawei promette il 20 per cento in più di prestazioni e un’efficienza energetica migliorata del 40 per cento.

Realizzato dalla taiwanese Tsmc, il system-on-chip dispone di otto core Arm: quattro Cortex-A55 per carichi di lavoro base (clock massimo di 1,8 GHz), due Cortex-A76 per compiti medi (1,92 GHz) e altri due Cortex-A76 (2,6 GHz) per garantire le massime prestazioni. Con questa configurazione, il vendor asiatico va oltre l’ormai classico design Big.Little dei chip mobile, che unisce lo stesso numero di core a basse e alte performance (quattro più quattro), attivando i “cervelli” in gruppi o tutti insieme a seconda dei bisogni.

In questo modo la multinazionale dovrebbe riuscire a ottenere più flessibilità, permettendo così ai terminali di essere più efficienti. La componente grafica è affidata a una Gpu Mali-G76, in grado di variare la propria frequenza di clock in base alle esigenze del momento “decise” dall’intelligenza artificiale. Chiude il cerchio la doppia neural processing unit (Npu), migliorata a tal punto che i tempi di riconoscimento delle immagini sono stati ridotti del 120 per cento rispetto ai Kirin 970.

La Npu è compatibile con i più diffusi framework di intelligenza artificiale, come Tensorflow e Caffe e mette nelle mani degli sviluppatori diversi strumenti per sfruttare appieno le capacità del componente. Fra le altre novità introdotte dal Kirin 980, spicca il supporto alla memoria Lpddr4x a 2.133 MHz, che permette di sfruttare un’ampiezza di banda di 23,1 GB/s contro i 19,2 GB/s del diretto concorrente, lo Snapdragon 845 di Qualcomm.

Integrato nel silicio si trova anche un Isp (image segnal processor) che migliora il supporto alle configurazioni multicamera, sempre più diffuse negli smartphone di fascia media e alta, e con una nuova tecnologia Hdr che restituisce colori più brillanti e un contrasto più deciso. Infine, il system-on-chip offre un modem Lte Cat.21 con velocità massima di download di 1,4 Gbps e carrier aggregation anche fra bande di frequenza. Il Kirin 980 dovrebbe fare il suo debutto negli smartphone Mate 20 e Mate 20 Pro, che verranno presentati da Huawei il prossimo 18 ottobre.