23/01/2018 di Redazione

I colossi hi-tech provano a detronizzare il Jpeg

L’Alliance for Open Media, che riunisce numerose aziende tecnologiche, sta lavorando a un algoritmo di compressione dei file più efficiente dello standard leader di mercato, ormai in circolazione da due decenni. La soluzione è basata sulla soluzione apert

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Il giusto bilanciamento fra dimensioni e qualità dell’immagine è l’obiettivo a cui tendono i principali algoritmi di compressione dei file. Un settore in cui da due decenni la fa da padrone lo standard Jpeg, ma che ora potrebbe vivere un cambiamento epocale. L’Alliance for Open Media, un ente che raggruppa alcuni fra i principali colossi tecnologici del mondo (Google, Mozilla, Microsoft, Amazon, Facebook, Apple e Netflix, solo per citare alcuni nomi) ha annunciato la volontà di sviluppare un nuovo formato per immagini e video in grado di comprimere maggiormente i file, garantendo però al contempo una qualità superiore rispetto al Jpeg. Al momento non si conosce ancora il nome del nuovo formato, ma i primi test mostrano una riduzione del peso delle immagini del 15 per cento rispetto all’Heic, di proprietà di Apple. Un formato introdotto con iOs 11 e già molto più efficiente del Jpeg (meno 50 per cento) in fase di compressione.

La novità che l’Alliance for Open Media vuole introdurre è basata sulla tecnologia Av1, completamente libera da qualsiasi brevetto e quindi teoricamente facile da implementare. Innanzitutto perché non richiede alcun investimento in termini di licenze, a differenza dell’Heic di Apple, che non sembra ancora avere convinto pienamente i produttori hardware. Alliance for Open Media ha dalla sua parte i principali vendor (Intel, Arm, Nvidia e Amd) e, quindi, implementare un acceleratore compatibile con il formato dovrebbe essere quasi immediato.

Non è chiaro come si comporterà Apple, che del consorzio fa comunque parte. Ma la Mela non è l’unica azienda ad aver lavorato in proprio per provare a superare i limiti del Jpeg. Si può citare anche Google, che nel 2010 lanciò WebP, un algoritmo di compressione lossy e lossless ideato per velocizzare il caricamento delle immagini sulle pagine Web.

È palese però che la battaglia strategica principale si giochi ora sul fronte dei video, in quanto dell’Alliance for Open Media fanno parte anche player che sullo streaming stanno costruendo fortune (o almeno ci stanno provando): Amazon, Hulu, Youtube, Netflix, Facebook. Ovviamente, si dovrà vedere se i colossi hi-tech riusciranno a trovare un accordo per portare la novità al di fuori della fase sperimentale, rinunciando a eventuali rendite di posizione preesistenti. La detronizzazione del Jpeg è probabilmente ancora di là da venire.

 

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