C'è voluto un bel po' di tempo, e chissà se il momento fortunato continuerà. Ma per adesso le vendite di computer sono finalmente ripartite, almeno per Hp: nel secondo trimestre dell'anno la società californiana, specializzata in Pc e printing, ha visto crescere (rispetto all'analogo periodo 2017) del 13% il fatturato e dell'89% l'utile netto. Rispettivamente, 14 e 1,1 miliardi di dollari, contro i 12,6 miliardi e i 600 milioni di dollari di un anno prima.
A contribuire al risultato è stata soprattutto la divisione Personal System, quella realativa ai personal computer e alle workstation e responsabile del 60% del giro d'affari (8,76 miliardi di fatturato trimestrale, in crescita del14,5% anno su anno). A trainare, i modelli premium e quelli destinati alle aziende. Che la tendenza fosse questa lo si era già intuito dai recenti monitoraggi di Idc e Gartner sul mercato Pc, in cui la quota mondiale a volume dell'azienda di Palo Alto viene indicata intorno al 22% senza alcun dubbio sul piazzamento al primo posto, davanti a Lenovo. Il fatturato di stampanti e sistemi multinfuzione è invece salito di quasi l'11% (10,9%), fino a 5,24 miliardi di dollari, anche per conseguenza dell'acquisizione della divisione printing di Samsung.
I numeri superano le stime tracciate dagli analisti e inducono Hp a ritoccare al rialzo le sue stesse previsioni per i mesi a venire. Per l'interno anno fiscale l'azienda conta ora di poter garantire utili per azione compresi tra 1,97 e 2,02 dollari su base non-Gaap e tra 2,75 e 2,82 dollari su base Gaap.
L'azienda californiana ha annunciato ieri la nomina di un nuovo chief financial officer, Steve Fieler, dirigente entrato undici anni fa in Hp e già responsabile della gestione delle finanze. Fieler va a occupare la poltrona lasciata libera dal veterano di Hp Cathie Lesjak, il quale a sua volta cambia di incarico diventando chief operating officer. Il ruolo di Coo era stato occupato ad interim da Jos Brenkel lo scorso marzo dopo la scomparsa di Jonathan Flaxman.