18/10/2012 di Redazione

I datacenter di Google ora non hanno più segreti

La casa di Mountain View ha lanciato un sito Web per descrivere in dettaglio le sue sale macchine: dove sono, come funzionano e quali attrezzature vengono impiegate per far funzionare il motore di ricerca e i servizi della sua galassia. All'insegna del ri

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I datacenter di Google non sono più un segreto: l'azienda di Mountain View ha inaugurato "Where the Internet Lives", un nuovo sito web con un'impressionante galleria fotografica che raffigura tutti i particolari di otto dei suoi datacener, di cui sei dislocati negli Stati Uniti e due in Europa, a Hamina in Finlandia e a St Ghislain in Belgio.

Il sistema di raffreddamento di uno dei datacenter

Per ciascuno ci sono inoltre curiosità e informazioni interessanti. Per esempio, quello di St Ghislain è descritto come il primo centro dati a funzionare senza impianti di refrigerazione dell'acqua. L'aria esterna viene impiegata per raffreddare l'acqua senza elettricità tramite un processo chiamato "free cooling". Il Centro di St. Ghislain inoltre è fornito di un impianto locale di purificazione dell'acqua che consente di usare le risorse idriche di un canale industriale vicino anziché quelle cittadine.

Il centro di Hamina è nato invece dal recupero di un vecchio stabilimento per la produzione della carta. Per il raffreddamento in questo caso viene impiegata l'acqua del Mar Baltico non depurata, convogliata attraverso un tunnel preesistente. Dopo il processo di raffreddamento il calore residuo viene disperso con altra acqua di mare, che viene riciclata nuovamente per il raffreddamento.

Quelli citati sono solo gli esempi più vicini a noi, Google in realtà è celebre per la progettazione di centri dati ecologici, come quello in Georgia e quello ad energia eolica in Oklahoma. In tutti i casi sono state impiegate tecnologie all'avanguardia che dimostrano come i datacenter possano essere rispettosi dell'ambiente, nonostante le recenti inchieste statunitensi sull'inquinamento generato da queste strutture. 

Il sito, online anche in italiano, mostra inoltre le attrezzature di rete impiegate e presenta alcune delle persone che lavorano nelle strutture di Google. L'idea è da apprezzare perché sono poche le aziende che aprono le porte dei loro centri di gestione dati agli utenti comuni, anzi, non sono rare quelle che li tengono nascosti e non rivelano nemmeno la loro dislocazione.

Le attrezzature e le persone

Quella di Google è inoltre una mossa intelligente perché potrebbe portare gli investitori a dare maggiore valore all'azienda, oltre che avvicinare le persone alla tecnologia e far capire loro cosa c'è dietro alle ricerche web e alle attività di tutti i giorni.

Oltre tutto di questi tempi l'azienda di Mountain View ha bisogno dell'immagine positiva che questo sito senza dubbio dà: a stendere dubbi sul suo lavoro ci stanno già pensando l'antitrust statunitense e quella europea con le accuse di violazione della privacy e abuso di posizione dominante


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