Pubblicato il 22 marzo 2021 da Loris Frezzato
I partner Nutanix sono avvisati e chiamati a prepararsi: le aziende italiane sono in viaggio spedito verso l’hybrid cloud. E il 56% di queste raggiungerà questo obiettivo in capo a 5 anni. La previsione arriva dall’Enterprise Cloud Index Report commissionato dal vendor ed effettuato su 3.400 interviste worldwide che segnala, estrapolando i dati relativi alIe 200 realtà sentite in Italia, come l’emergenza seguita alla pandemia abbia accelerato il processo di migrazione al cloud, convincendo l’88% degli intervistati del nostro Paese che il modello ibrido sia quello ideale da adottare.
Accelera la corsa all’hybrid cloud: opportunità per i partner Nutanix
"Indice che l’Italia sta prendendo la direzione giusta, e a volte anche con motivazioni che sono controcorrente rispetto ad altre country – commenta Massimo Collu, director of channel di Nutanix per il Sud Europa -. La scelta del cloud, per esempio, da noi non si basa su motivazioni di tipo economico, ma essenzialmente funzionali. La minor dipendenza degli italiani dai data center tradizionali che emerge dal Report è un processo che è iniziato già da tempo, al punto che a oggi solo il 4% delle aziende è rimasta su questi modelli infrastrutturali, mentre il 35% si appoggia unicamente a cloud privato. Ma già il 52% di questi ha in programma in capo a un anno di integrare anche del cloud pubblico nei propri piani strategici".
Più efficienza che risparmio: le motivazioni per l’hybrid cloud
Le motivazioni che stanno spingendo le aziende italiane ad andare verso l’hybrid cloud sono, dicevamo, diverse e, a volte, in controtendenza rispetto a tutti i Paesi che hanno partecipato al survey. Solo il 12% pone come motivo principale il risparmio economico, mentre il 62% dichiara di vedere benefici soprattutto nella gestione e il supporto dei lavoratori da remoto.
Il 56% vede nell’uso maggiore del cloud la possibilità di un monitoraggio puntuale delle risorse IT aziendali, e il 49% mette in cima ai vantaggi la flessibilità che ne deriverebbe.
Il cloud privato che abilita le forme ibride
"Bisogna anche capire cosa si intende per cloud ibrido. Non è qualcosa che si compra, ma è un modello di impostazione del business che prevede un utilizzo dinamico su entrambe le forme di cloud sulla base di tutta una serie di parametri. E per assurdo, la forte presenza di cloud privato in italia, rappresenta addirittura un vantaggio, perché con gli strumenti giusti e le giuste competenze, sarà più facile l’integrazione verso il public rispetto a chi ha fatto un grosso lift and shift».
In questo contesto, il Covid-19 ha certamente avuto un ruolo ma, secondo Collu, ha accelerato un processo che già era inesorabilmente in atto, concentrando in pochi mesi le decisioni di cambiamento che si sarebbero viste tra qualche anno. Le aziende stavano intraprendendo un percorso verso il digitale che era strategico e magari a lungo termine e di colpo si sono trovate a dover accelerare con l’urgenza di dover gestire i lavoratori in remoto. Dopo l’emergenza dello scorso anno, ora si inizia a pianificare investimenti su criteri strategici.
Partner Nutanix pronti all’integrazione del public nel private cloud
E il canale dei partner, si sta gradualmente preparando ad affrontare un’ondata tale di richieste. Consapevoli del fatto che solo acquisendo le giuste competenze potranno svolgere un ruolo di accompagnamento verso il cloud anche su aziende che, in questo momento, hanno identificato altre priorità più contingenti all’emergenza.
"Se il primo passo è stato quello di portare l’infrastruttura aziendale da tradizionale a un modello di cloud privato, il prossimo step sarà quello di integrare anche altri modelli, public, e garantire così maggiore flessibilità ed efficienza – commenta Collu -. Per questo spingiamo i nostri partner a costruirsi competenze che fino a poco tempo fa non gli erano richieste dal mercato. Come guidare i clienti in un percorso accelerato di trasformazione, aiutarli a identificare qual è la migliore piattaforma cloud, in base alle loro esigenze e ai loro applicativi, aiutarli a migrare gli applicativi e a ottimizzare i costi".
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