22/12/2014 di Redazione

Ibm porta a 40 il numero dei suoi cloud center

Fra le sedi già avviate e quelle in procinto di essere inaugurate attraverso un accordo con Equinix, l’azienda aggiunge alla sua rete 12 nuovi centri dedicati al cloud computer, fra Europa, Australia, Stati Uniti e Asia. Nei primi nove mesi dell’anno, il

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La nuvola si espande nel cielo di Ibm. La multinazionale si è impegnata a investire 1,2 miliardi di dollari per espandere la propria presenza nel mercato mondiale del cloud, e quasi allo scoccare del nuovo anno mette in pratica parte di questa promessa inaugurando dodici nuovi Cloud Center, cioè sedi dalle quali saranno erogati servizi tecnologici e di consulenza per i clienti interessati ai vantaggi dell'approccio "as-a-Service". I nuovi centri porteranno a quaranta il numero di quelli attivi su scala globale.

Nuovi Ibm Cloud Center apriranno i battenti a Francoforte, Città del Messico e Tokyo, e poi ancora altre nove strutture saranno inaugurate in Australia, Francia, Giappone, Singapore, Paesi Bassi e Stati Uniti attraverso un accordo con il fornitore di data center & colocation Equinix. In base a tale accordo, la tecnologia SoftLayer di Ibm permetterà ai clienti di spostare con facilità workload  di produzione all’interno e all’esterno del cloud, in ottica di ambienti ibridi; il tutto è reso possibile dall’Equinix Cloud Exchange, disponibile in varie parti del mondo, tra cui Amsterdam, Dallas, Chicago, Parigi, Silicon Valley, Singapore, Sydney, Tokyo e Washington.

I nuovi centri Ibm si affiancano a quelli già in attività, fra cui le recenti aperture (risalenti al 2014) di Mumbai, Londra, Amsterdam, Pechino, Hong Kong, Singapore, Melbourne, Toronto, Dallas e Raleigh, Carolina del Nord. Aperte 7x24, le nuove strutture offrono un’ampia gamma di soluzioni cloud, che comprendono anche servizi di resiliency per la continuità operativa (nel 99,99% del tempo) in caso di guasti o interruzioni di corrente. Ibm offre inoltre supporto consulenziale.

I progressi di Big Blue nel campo della nuvola sono tangibili. Nel 2013 il fatturato derivante dal cloud è arrivato 4,4 miliardi di dollari, crescendo del 69% rispetto all’anno precedente, mentre l’incremento registrato nel 2014 (primi tre trimestri) è stati di un ulteriore +50%.

 

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