01/09/2014 di Redazione

Idc: ecco chi paga (e chi decide) gli acquisti It in azienda

In Italia oggi oltre un terzo dei budget destinati al rinnovamento It provengono da divisioni aziendali diverse dall’It. Funzione, quest'ultima, che rimane centrale a patto però di adeguarsi al processo di consumerizzazione e alla crescente "invadenza" de

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Otto volte su cento, nelle aziende italiane, un acquisto tecnologico viene fatto a completa insaputa del reparto It. Lo svela Idc Italia in una ricerca che ha coinvolto 117 decisori di società nostrane, con l’obiettivo di rispondere a due domande: da dove provengono e come vengono usati i budget a disposizione per gli acquisti di tecnologia? Il primo quesito trova risposta in un dato fondamentale: mentre il 66% della spesa è finanziata dalla funzione It, il restante 34% proviene dalle risorse di altre linee di business.

In questi due gruppi vanno però fatti dei distinguo, a seconda del modo in cui queste due “sfere” dell’azienda (che spesso agiscono con obiettivi e logiche diverse) collaborano o viceversa operano indipendentemente per decidere quanto e come spendere. In parole povere, non sempre chi paga decide anche che cosa acquistare.

Il 66% dei progetti finanziati dalla funzione It si divide, infatti, fra un 43% di iniziative portate avanti congiuntamente dall’It e dalla Line of business, e un restante 23% di azioni condotte in modo indipendente. Allo stesso modo, il 34% della spesa It finanziata dal business comprende progetti portati avanti insieme (il 16%) e altri (il 10%) in cui l’It è in qualche modo informato sui fatti. È soprattutto interessante, però, l’8% di progetti condotti dai manager con i soldi della propria divisione e completamente all’insaputa dell’It.

In questi casi – alimentati soprattutto  dall’emergere della consumerizzazione e dalla disponibilità di dispositivi e programmi direttamente fruibili dall’utente non tecnico – le Line of business agiscono come una “shadow it”, cioè operano nell’ombra. E tutto questo, a detta di Idc, richiede da parte dei chief information officer un cambiamento di ruolo e di responsabilità.

 

 

“L’evoluzione tecnologica molto spinta, veloce e facilmente accessibile grazie al cloud”, ha commentato Fabio Rizzotto, senior research & consulting director di Idc Italia, “sta imponendo ai Cio una trasformazione del proprio ruolo all’interno delle aziende: da fornitori di servizi a partner delle Line of bueinss, per mitigare i rischi legati alla shadow It e sostenere nuovi approcci collaborativi all’innovazione”.

It sempre più marginale? No, ma deve cambiare pelle
Sebbene i professionisti “non It” stiano guadagnando potere decisionale in materia di tecnologie da usare in azienda, secondo Idc sarebbe fuorviante parlare di una marginalizzazione del ruolo dell’It. Questa funzione, al contrario, continua a essere considerata un punto di riferimento dai colleghi del business, tant’è che la percentuale di progetti finanziati e decisi indipendentemente dall’It (informato o meno) si limita al 18%.

Al contrario, un sostanzioso 59% è rappresentato da progetti It congiunti, finanziati o dalla funzione It (43%) o dal business (16%), ma in ogni caso portati avanti con conoscenze e obiettivi condivisi.

 

 

Un altro elemento depone a favore dell’It: se confrontata con analoghi studi condotti anni fa, la ricerca di Idc Italia evidenzia un recupero di considerazione e di valore riconosciuti all’It da parte dei colleghi di altre aree. E questo, sempre a detta di Idc, accade perché le aziende oggi sono più consapevoli del ruolo strategico delle tecnologie ai fini della crescita del business. L’It, dal canto suo, non può adagiarsi su questo vantaggio: deve, al contrario, mettere in atto un cambiamento sostanziale della propria infrastruttura, puntando a una maggiore flessibilità, scalabilità e reattività.

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