L’Europa è unita anche in digitale, o meglio lo sarà sempre di più grazie a un nuovo progetto di “abbattimento delle frontiere” che coinvolge anche, fra i partner italiani, Lombardia Informatica, Politecnico di Torino, Abi Lab, Csi Piemonte, Infocamere e l'Agenzia per L'Italia Digitale. Nel giro di tre anni, il progetto Stork 2.0 mira a creare un’unica piattaforma per l’interoperabilità dell’identità elettronica (eID), utilizzabile dai cittadini per accedere ai servizi delle aziende private e delle pubbliche amministrazioni. E tutto ricorrendo a un unico identificativo elettronico valido al di là dei confini nazionali.
L’iniziativa, cofinanziata dal Programma europeo di Sostegno alle Politiche ICT del Programma Quadro Competitività e Innovazione, coinvolge un consorzio di 58 partner e 19 Paesi. Con quattro obiettivi principali, da svilupparsi attraverso altrettanti progetti pilota della durata di un anno: eLearning e Qualificazioni Universitarie, per la formazione a distanza e la validità trasfrontaliera dei titoli accademici; eBanking, per l’utilizzo di servizi bancari da remoto; eBusiness, con strumenti dedicati alle imprese; e eHealth, per la sanità elettronica.
Si tratta, in sostanza, dell’evoluzione dell’originario progetto Stork, in corso tra 2008 e 2011 con il sostegno di 10 milioni euro di finanziamenti europei e con l’obiettivo di favorire specialmente le operazioni orientate al business. Nei quattro nuovi progetti pilota sono coinvolte anche realtà nostrane: Abi Lab seguirà l’iniziativa di eBanking; Csi Piemonte e InfoCamere i servizi di eBusiness; Lombardia Informatica quelli legati all’eHealth; Politecnico di Torino l’eLearning. L’Agenzia per l’Italia Digitale, inoltre, curerà gli aspetti regolatori dell’identità elettronica.
“I progetti pilota su larga scala - ha dichiarato Ana Maria Piñuela Marcos, una portavoce del progetto – rappresentano la pietra miliare per implementare soluzioni comuni che renderanno accessibili i servizi pubblici online in tutta Europa. Stork 2.0 coordina questi progetti per compiere un salto di qualità significativo per lo sviluppo dei meccanismi di identità e di autenticazione dei cittadini e delle imprese” .
Tradotto in parole povere, il concetto è quello di diffondere in più ambiti della vita personale e professionale – dall’educazione, alla salute, ai rapporti di lavoro – una cultura digitale “user-centric”, cioè focalizzata sulle necessità degli utenti, siano essi comuni cittadini o imprese. In futuro, spiega il sito ufficiale del progetto, potrà essere possibile “ottenere un rimborso o dei documenti universitari senza che sia richiesta una presenza fisica”. Sarà sufficiente inserire l’identificativo elettronico eID nella piattaforma Stork, che offrirà garanzie di sicurezza e privacy tanto al cittadino, quanto alle aziende ed enti coinvolti.