Il cloud di Hpe Greenlake aiuta a ridurre l’impronta carbonica
Debutta, al momento come anteprima, una nuova dashboard che aiuta a monitorare e ottimizzare i consumi energetici dei data center per raggiungere obiettivi di sostenibilità.
Pubblicato il 06 giugno 2023 da Redazione

Calcolare e tenere traccia della propria impronta carbonica è per le aziende il primo passo da compiere per raggiungere obiettivi di sostenibilità. Al pari di Microsoft, Sap e altri grandi e piccoli player, Hpe ha la giusta esperienza in fatto di software e le giuste risorse cloud per supportare questi obiettivi, che sempre più spesso rientrano in più ampie strategie Esg. Debutta in anteprima sul cloud di Hpe Greenlake una nuova dashboard che aiuta i clienti a monitorare, osservare e ridurre i consumi energetici del proprio parco IT.
Attraverso la dashboard è possibile, innanzitutto, avere informazioni sul consumo energetico dell'IT, sulle emissioni di carbonio e sui costi dell'energia. Inoltre, grazie alle tecnologie di analytics di Hpe, è possibile capire come ottimizzare l’infrastruttura di calcolo, storage e networking per ridurre i consumi energetici e il più generale impatto ambientale. Inoltre la tecnologia di OpsRamp, azienda appena acquisita da Hpe, permette di gestire in modo unificato infrastrutture e risorse applicative multi-vendor in ambienti IT ibridi e multi-cloud.
A detta di Hpe, questa novità aiuterà le aziende a “passare dalle fasi di ideazione e progettazione della modernizzazione sostenibile alla fase operativa”. Al momento solo una selezione di clienti ha potuto già sperimentarla, ma sarà presentata ufficialmente durante la conferenza “Hpe Discover 2023” del prossimo 21 giugno, per poi essere lanciata in disponibilità generale entro la fine dell’anno.
"Raggiungere gli obiettivi legati alla sostenibilità in un ambiente IT ibrido può essere complesso e sfidante", ha commentato Pradeep Kumar, senior vice president e general manager di Hpe Services. "Hpe elimina questa complessità con tecnologie e servizi che consentono alle organizzazioni di passare dalla strategia e progettazione all’operatività, generando un impatto positivo. Il nostro approccio unico e integrato aiuta i clienti a cambiare il proprio approccio alla sostenibilità, passando da singole attività a una visione olistica, che abbraccia tutti i settori IT".
Accanto a questa anteprima sono stati annunciati nuovi servizi e soluzioni che aiutano a ottenere visibilità, controllo e gestione delle emissioni di carbonio dell'IT e dei data cente. In particolare, si tratta di nuovi “servizi operativi di sostenibilità”, che includono il supporto di esperti dedicati, servizi di asset upcycling, report personalizzato sull'economia circolare e ulteriori certificazioni. Inoltre Hpe ha introdotto nuovi servizi di formazione online nell’abbonamento Digital Learner, con corsi sulla sostenibilità rivolti ai dipendenti delle strutture IT e dei data center. Hpe eroga ora direttamente il certificato “ITIL 4: Sustainability in Digital and IT” e le certificazioni “EPI Certified Data Center Environmental Sustainability Specialist” (Cdess).
Debuttano, poi, nei servizi dedicati alla sostenibilità nuovi workshop che spiegano come strutturare un approccio combinato e sostenibile all'IT, ai workload e ai data center. Hpe lancia anche nuovi
servizi di baselining della sostenibilità, che forniscono un quadro chiaro sui consumi energetici e sulle emissioni inquinanti delle infrastrutture IT, in base a principi di contabilità e reporting comunemente accettati.
Altra novità è Hpe Right Mix Advisor, un processo utilizzato per identificare i requisiti di modernizzazione delle applicazioni e di hosting, e che può ora effettuare analisi dei consumi energetici e calcoli del carbon footprint, sia complessivi sia a livello di applicazione. Nuovo è anche l’Hpe Edge-to-Cloud Adoption Framework, che aiuta a raggiungere obiettivi IT sostenibili nel contesto del modello operativo di un'organizzazione.
L’azienda sta anche ampliando il programma “Force for Good”: introdotto a inizio 2023, premia le aziende che dimostrano un impegno misurabile nei confronti della sostenibilità. Prossimamente il programma includerà un maggior numero di indici standard di settore riconosciuti, aumentando così il numero di piccole e medie imprese che potranno accedervi. Infine, nel programma benefico “Asset Upcycling Services” (che permette alle aziende di ottenere fondi da devolvere a diverse associazioni no-profit) entrano nuove associazioni no-profit selezionabili, come Project Drawdown e Unicef.
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