Il cloud è un alleato non solo per le piccole e medie imprese ma anche per gli studi professionali, come quelli dei commercialisti. Così suggerisce una ricerca ("Reinventare il ruolo del commercialista: dagli adempimenti alla consulenza”) realizzata da
Wolters Kluwer Tax & Accounting Europe in collaborazione con un istituto indipendente, per la quale sono state coinvolte 400 imprese e 700 studi di commercialisti di sei Paesi europei, Italia inclusa.
Dall’indagine è emersa l’esistenza di un legame fra andamento degli affari e adozione di tecnologie di “nuvola”: le aziende che nell’ultimo anno (rispetto al precedente) hanno registrato un incremento di fatturato del 10% o più sono anche quelle che hanno adottato soluzioni basate su cloud per sfruttare o per offrire ai clienti nuovi servizi.
La ricerca ha colto uno scenario in evoluzione: il mercato dei servizi fiscali e contabili in Europa sta cambiando rapidamente, per ragioni legate sia alle normative sia alle nuove tecnologie. Non tutte le realtà, però, si muovono allo stesso modo, e c’è chi resta ancorato ai metodi tradizionali e chi, invece, sfrutta software e servizi cloud per risparmiare tempo sulle attività di routine (amministrazione, reporting, contabilità, eccetera).
Una delle conseguenze positive, sottolinea Wolters Kluwer, è la possibilità di dedicare il tempo risparmiato ad altro, cioè ad attività a maggior valore aggiunto come la consulenza. La maggior parte dei professionisti intervistati ha detto che il proprio studio amplierà il ricorso a strumenti digitali per incrementare l'automazione dei processi e per riuscire a migliorare la soddisfazione del cliente potendo dedicare più tempo alla consulenza. I dati dell’indagine europea di Wolters Kluver sembrano trovare conferma in quelli di uno studio italiano dell'Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano, dal quale è emerso che gli studi professionali equipaggiati con tecnologie innovative ottengono incrementi di fatturato superiori al 10%.