13/07/2017 di Redazione

Il fisco francese perde la partita contro Google

L’azienda non dovrà sborsare gli 1,11 miliardi di euro richiesti dall’erario per il periodo 2005-2010. Lo ha deciso il tribunale amministrativo di Parigi, che ha fatto riferimento alla sede irlandese della società: le tasse vanno pagate dove si ha un inse

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Google segna un gol a proprio favore contro il fisco francese. La filiale transalpina di Big G è infatti stata scagionata dal tribunale amministrativo di Parigi e non dovrà quindi pagare gli 1,11 miliardi di euro richiesti dalle autorità per tasse non pagate fra il 2005 e il 2010. Il motivo? I giudici hanno annullato la procedura di recupero fiscale giustificandola con il fatto che le regole Ocse (Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico) impongono che un'azienda debba pagare le tasse nel Paese dove gode di un insediamento stabile. Nel caso di Google il quartier generalo europeo ha sede in Irlanda ed è quindi lì che l’azienda ha il dovere, secondo il tribunale parigino, di rispettare gli obblighi fiscali.

Dublino è però la mecca del mondo tecnologico statunitense perché applica aliquote molto inferiori rispetto agli altri Paesi dell’Unione Europea, allo scopo di attrarre investimenti stranieri. Le toghe hanno sottolineato come i 700 dipendenti di Google France, pur lavorando in una sede stabile e nota, non godono della sufficiente autonomia dalla sede irlandese per approvare le richieste di inserzioni pubblicitarie provenienti dai clienti francesi.

Una motivazione che ha ovviamente lasciato interdette le autorità d’oltralpe, che si aspettavano la certificazione del tribunale amministrativo sul lavoro svolto. Di tutt’altro tenore le dichiarazioni dei rappresentanti di Big G in Europa: “La corte ha confermato che Google rispetta la legge fiscale francese e tutti gli standard internazionali”. La sentenza potrebbe rappresentare però un precedente per indagini analoghe in corso in altri Paesi, come in Spagna.

La finanza francese mise gli occhi sul business del colosso californiano nel 2015, quando l’azienda dichiarò ricavi locali per 249 milioni di euro, con un utile netto di 12 milioni. Cifre ovviamente sospette e giudicate troppo basse per il volume di affari che Google è in grado di generare. Secondo una stima effettuata dal Syndicat des régies internet, l’ente transalpino che si occupa di pubblicità digitale, la filiale francese di Big G avrebbe invece ricavato dai soli link sponsorizzati qualcosa come 1,75 miliardi.

 

 

A maggio 2016 gli uffici parigini di Google avevano poi ricevuto la visita di agenti del fisco e di finanzieri, a caccia di documenti contabili. In Italia il gruppo ha invece chiuso di recente un contenzioso con l’Agenzia delle Entrate del valore di 306 milioni di euro, versati lo scorso maggio e frutto dell’indagine portata avanti dal Tribunale di Milano e dal pool contro i reati societari guidato dal magistrato Francesco Greco.

 

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