09/05/2022 di Redazione

Il lavoro ibrido rende felici e fa risparmiare tempo e denaro

Secondo uno studio di Cisco, il 73% dei dipendenti d’azienda italiani ha migliorato la propria vita grazie alla modalità che alterna presenza e smart working.

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Il lavoro ibrido non è un fuoco di fiamma, ma una modalità organizzativa e produttiva che probabilmente sarà destinata a restare, almeno nella maggioranza delle aziende. Se questo non suona come una novità, è invece interessante scoprire come e quanto il modello “ibrido” ha migliorato la vita dei lavoratori italiani. Un nuovo studio sponsorizzato da Cisco, condotto da Dynata tramite 28mila interviste su dipendenti full time di aziende di 27 Paesi dell’area Emear (Europa, Medio Oriente, Africa e Russia), svela che la percentuale dei contenti è decisamente elevata: il 78% del campione ha detto che la possibilità di lavorare da qualsiasi luogo li ha resi più felici e il 71,8% ritiene che questo non penalizzi la produttività.

Considerando che le interviste sono state realizzate tra gennaio e marzo 2022, possiamo dire che queste opinioni non riflettono un innamoramento estemporaneo per una novità, bensì sono il consolidamento di circa due anni di “new normal” dettato (almeno inizialmente) dalla pandemia. Tuttavia, anche a distanza di tempo, ancora un’azienda su quattro non si è organizzata al meglio per consentire ai dipendenti di essere produttivi anche da casa.

 

Ma perché le persone sono più felici? Oltre la metà degli intervistati crede che il lavoro ibrido contribuisca a ridurre lo stress; il 59% ha potuto migliorare la propria forma fisica dedicando del tempo allo sport e mangiando in modo più sano; il 55% ritiene di essere più produttivo; il 66% ha sperimentato degli importanti risparmi, cioè in media seimila euro l’anno (125 euro a settimana), evitando abbonamenti ai mezzi pubblici, spese di carburante o parcheggio, pasti fuori casa e altre fonti di spesa quotidiana. Nove persone su dieci sono convinte di poter continuare a risparmiare anche nel lungo periodo.

 

Il nostro scenario nazionale è sovrapponibile a quello più ampio della regione Emear. Tra gli intervistati italiani il 73% crede che la propria vita sia migliorata grazie al lavoro ibrido, il 71% ha sottolineato il vantaggio di un maggiore equilibrio tra dimensione professionale e personale. Il risparmio di tempo è notevole: il 55% degli italiani sostiene di aver guadagnato almeno quattro ore a settimana, altrimenti perse in spostamenti e distrazioni, mentre il 19% si spinge a valutare un risparmio di otto ore o più. 

 

 

 

 

Non stupisce, considerando tutti i benefici, scoprire che l’85% degli intervistati desidera continuare ad alternare la presenza in sede e lo smart working anche in futuro. La restante quota si divide tra un 10% che, potendo, lavorerebbe solo da remoto e un 5% di affezionati del tempo pieno in ufficio.

La ricerca Cisco evidenzia tuttavia che per le aziende la fiducia sarà un elemento critico da gestire. Il 69% degli intervistati pensa di avere la fiducia del proprio datore di lavoro e il 51% ritiene affidabili i propri colleghi: percentuali alte, ma non altissime, che hanno margini di miglioramento. Per il 72% degli intervistati italiani, la propria azienda dovrebbe cambiare mentalità per poter meglio supportare la modalità di lavoro ibrida.

 

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