11/12/2015 di Redazione

Il networking regolato dal software ha mantenuto le promesse?

Dall’analisi dei Big Data al rafforzamento della sicurezza, le attese nei confronti del software-defined networking all’inizio dell’anno erano diverse. Si sono realizzate? Sul tema si è espresso Gary Newe, technical director di F5 Networks.

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È tempo di bilanci di fine anno per una tecnologia (o meglio per un approccio tecnologico) su cui gravano diverse aspettative: il software-defined networking. Un’architettura che, come noto, semplifica la gestione, la programmazione, il monitoraggio e la manutenzione degli oggetti connessi in rete. Gary Newe, technical director di F5 Networks, traccia una riflessione su alcune di queste aspettative, evidenziando se e come le previsioni di inizio anno si siano realizzate.

 

 

 

Quasi tutte le tecnologie e le innovazioni nascono dalla necessità di superare delle sfide. La rete, da questo punto di vista, ha due scopi: il primo è stabilire delle connessioni basandosi su una serie di criteri in modo da trovare il percorso più breve, rapido e sicuro; il secondo è trasportare i dati attraverso il percorso stabilito da tali connessioni. Il software-defined networking (Sdn) aiuta a semplificare la complessità nella progettazione, distribuzione e manutenzione dei network moderni, riducendo la necessità di stratificazione all’interno delle reti e permettendo di apportare modifiche a ogni livello senza influenzare il successivo. Aspetto che si rivela utile, ad esempio, quando viene introdotta una tecnologia fisica più rapida, come la fibra su rame, e la connessione può essere aggiornata senza influenzare i livelli superiori.

A gennaio erano state fatte molte previsioni sull’evoluzione dell’Sdn e sulla sua adozione da parte del mercato nel corso del 2015. Queste previsioni spaziavano dal campo dell’analisi dei Big Data e dell’incremento delle sovrapposizioni, al rafforzamento della sicurezza, il tutto operando nel contesto di una infrastruttura sempre più software-defined. In realtà, le potenzialità di questa tecnologia non sono state ancora pienamente sfruttate e i Cio e i Cto devono ancora comprendere del tutto quali siano la portata e i vantaggi del networking definito dal software. Tornando a quanto gli esperti dichiaravano a inizio anno, ho voluto analizzare quali trend si siano effettivamente realizzati e quali, invece, ancora in una fase di sviluppo.

L’analisi dei Big Data guidati dalla rete
All’inizio del 2015 era già evidente che lo scenario della business mobility si sarebbe sviluppato fortemente, trainato dalla necessità crescente di poter accedere ai dati da qualsiasi dispositivo, in qualsiasi luogo e momento. Nel corso dell’anno i dispositivi mobili hanno anche superato i Pc quali principali strumenti di ricerca sul Web. Di conseguenza, quest’anno si è rivelato fondamentale offrire all’utente una buona esperienza nell’utilizzo, garantendo una migliore qualità e distribuendo le applicazioni senza interruzioni di servizio. Facendo anche uso del cloud.

Basta dare un’occhiata a quanto si siano affermati i dispositivi indossabili nel corso del 2015 per comprendere quale sia la portata di tutti questi cambiamenti in termini di crescita dei Big Data. Il boom, riguardante soprattutto i dispositivi per il fitness, il gaming e le tecnologie wearable utilizzate in campo medico, ha provocato un aumento della quantità di dati che vengono raccolti, estratti e riutilizzati, ma che devono soprattutto essere elaborati.

 

 

 Una produzione basata sempre più su OpenDaylight
I primi deployment erano programmati per quest’anno. Come è finita? OpenDaylight (Odl) è un progetto collaborativo open source che mira ad aiutare ad accelerare lo sviluppo della tecnologia a disposizione degli utenti, e a diffondere l’adozione del software-defined networking. Durante il summit tenutosi a luglio è emerso in modo evidente come l’Sdn open source abbia fatto enormi progressi sul mercato. Un sondaggio effettuato da OpenDaylight ha rivelato che il 73% delle organizzazioni stanno utilizzando o hanno in programma il deployment in produzione di Odl entro dodici mesi. Le previsioni sul suo successo erano, quindi, corrette.

L’Sdn nei nuovi mercati
Dalla vendita al dettaglio all’assistenza sanitaria negli ospedali, la crescita esponenziale del software-defined networking in questi settori era indicata tra le previsioni del 2015. Se è vero che nel 2014 diversi istituti universitari avevano scelto l’Sdn e ne avevano colto i benefici, quest’anno non sembra che l’adozione sia proseguita in modo significativo. Inoltre, non mi pare siano emerse nuovi progetti Sdn di vasta portata nei mercati verticali. È vero che nel 2016 qualcosa dovrà cambiare. Considerando la crescita del numero delle app e della diffusione dei dispositivi mobile, che sarà incessante anche il prossimo anno, i provider dovranno porre maggiormente l’accento sull’importanza dell’Sdn per ciascun mercato verticale, se desiderano continuare a innovare la propria offerta online con il progredire delle tecnologie e delle nuove tendenze.

 È stato interessante notare come le previsioni che ho citato, fra le tante, si siano sviluppate nel corso dell’anno. I trend tecnologici non sempre si affermano in tutti i settori, ma è chiaro che l’Sdn si sta diffondendo sempre più e che il mercato crescerà ulteriormente anche negli anni a venire, guidato dal’evoluzione di scenari come la mobility, il cloud computing e i Big Data. L’importante è garantire che la rete sia pronta!

 

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