10/12/2020 di Redazione

Il Regno Unito si oppone ai piani sulla crittografia di Facebook

Sono state smentite le voci sulla presunta richiesta del governo UK di avere un “accesso backdoor” ai messaggi crittografati su WhatsApp, ma sembra probabile che emetta un'ingiunzione per impedire all’azienda di abilitare la crittografia end-to-end sulle

Il governo del Regno Unito non ha ordinato a Facebook di fornire alle sue forze dell'ordine un "accesso backdoor"ai messaggi crittografati end-to-end su WhatsApp. Ma questo non significa che sia d’accordo sui piani dell’azienda. 

Sebbene il governo possa utilizzare uno strumento legale, noto come Technical Capability Notice (Tcn), per costringere la società a fornire una backdoor per le forze dell'ordine, ha deciso di non procedere in quanto "non esiste ancora un metodo ragionevole" per aggirare il protocollo di crittografia del segnale utilizzato da WhatsApp. 

Lasciato da parte WhatsApp, sembrerebbe però che il governo del Regno Unito possa emettere un Tcn per impedire al gigante dei social network di aggiungere lo stesso protocollo di crittografia agli altri servizi. Questo potrebbe potenzialmente costringere Facebook a utilizzarne uno meno “stringente” sulle sue altre piattaforme, che gli consentirebbe di monitorare i messaggi degli utenti e fornire anche conversazioni decrittografate alle forze dell'ordine.

In risposta alle preoccupazioni, circa la possibilità che l’implementazione della crittografia end-to-end su tutte le sue piattaforme possa mettere a rischio i bambini, un portavoce di Facebook ha affermato che “lo sfruttamento dei minori e la pedofilia non trovano posto sulle nostre piattaforme. Facebook ha guidato il settore nello sviluppo di nuovi modi per prevenire, rilevare e rispondere agli abusi e continueremo a lavorare con le forze dell'ordine per combattere le attività criminali. La crittografia end-to-end è una tecnologia leader già utilizzata da molti servizi per proteggere le persone. Grazie a una combinazione di tecnologia avanzata e report degli utenti, ogni mese WhatsApp blocca circa 250.000 account sospettati di condividere immagini di sfruttamento di minori”.

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