Kevin Systrom e Mike Krieger se ne vanno da Instagram, azienda da loro fondata, ovvero se ne vanno da Facebook. Il social network fotografico, vetrina di amanti dell'immagini, artisti, aziende e influencer, insieme a Whatsapp è stato probabilmente l'acquisto più importante e strategico per la società di Mark Zuckerberg, nonché il più azzeccato. Comprata nel 2012 per un miliardo di dollari (somma poi ridotta di quasi 300 milioni in seguito a svalutazioni azionarie), oggi ha un valore di mercato circa cento volte superiore a quella cifra e nel 2017 ha contributo a quasi un quinto del fatturato di Facebook (il 18%, secondo le stime di Emarketer). Instagram ha continuato a crescere in utenza e raggio d'azione, fino alle ultime aggiunte della funzione Shopping.
Perché allora Systrom e Krieger, gli sviluppatori della prima versione dell'app datata 2010, hanno deciso di lasciare Menlo Park? Il New York Times, fonte della notizia, è stato poco illuminante a riguardo, limitandosi a scrivere che i due “hanno rassegnato le dimissioni e progettano di lascciare l'azienda nelle prossime settimane”, fatto che segnerà un ulteriore colpo per una Facebook già sotto pressione da mesi dopo il caso di Cambridge Analytica e, ora, per l'approssimarsi delle elezioni di medio termine statunitensi (con prevedibile corredo di fake news da contrastare). I due non hanno fornito una motivazione ufficiale.
A far luce ha pensato invece TechCrunch, riferendo di “fonti” secondo cui nell'ultimo anno tra i due dimissionari e i dirigenti di Facebook sarebbero sorte tensioni crescenti in merito alla “autonomia di Instagram”. Un'autonomia su cui la società di Menlo Park aveva inizialmente fornito rassicurazioni ma che, evidentemente, non è stata garantita nei modi che Systrom e Krieger desideravano. Tra le ragioni della discordia ci sarebbe stata anche una sostituzione nel ruolo di vice president of product di Instagram: via Kevin Weil, passato a Facebook, e avanti Adam Mosseri, un protetto di Zuckerberg.