Intel corre sull’auto smart, 80 miliardi di dollari per l’Europa
Dalla fiera IAA Mobility 2021 di Monaco, Pat Gelsinger ha annunciato il piano di investimenti decennali. Previste due nuove fabbriche, una delle quali forse collocata a Torino Mirafiori.
Pubblicato il 09 settembre 2021 da Redazione

Intel non vuol perdere la corsa sulle quattro ruote delle automobili connesse e smart, e per farlo è pronta a spendere 80 miliardi di euro in Europa nei prossimi dieci anni. Come noto, la crisi dei semiconduttori scatenata dalla pandemia di covid ancora pesa sul comparto automotive, causando ritardi nella produzione nel lancio di nuovi modelli. Ma la “digitalizzazione di ogni cosa”, come l’ha chiamata il Ceo di Intel, Pat Gelsinger, nel lungo periodo farà crescere il mercato delle componenti per automobili premium ben al di là di questa crisi transitoria. Ospite dell’IAA Mobility 2021 di Monaco (International Motor Show Germany), Gelsinger ha spiegato che questo mercato crescerà di oltre il 30% da qui al 2030. Inoltre il mercato totale disponibile per i semiconduttori per l’automotive raddoppierà nel giro di un decennio, fino a raggiungere un valore di 115 miliardi di dollari (ovvero l’11% del giro d’affari totale dei semiconduttori). Un altro dato è illuminante: nel 2019 i semiconduttori rappresentavano il 4% della spesa totale in componenti fatta dai costruttori di auto per i modelli premium; nel 2030 saranno il 20%.
I veicoli personali sono la prima destinazione dal punto di vista dei volumi, ma oggi l’innovazione procede spedita soprattutto nel campo dei servizi di trasporto, cioè dei robot-taxi. Costruttori e fornitori di servizi, come Hyundai e come Uber, stanno già pensando ai taxi volanti. Prima che tutto questo sia realtà ci vorranno nuove tecnologie per la guida driverless e nuove regole per il trasporto cittadino ma nel frattempo, nel breve periodo, bisognerà riportare in equilibrio domanda e offerta incrementando la produzione di semiconduttori.
Ed è quello che Intel ha promesso di fare, mesi fa, annunciando la strategia battezzata Idm 2.0, che prevede fra le altre cose la realizzazione di nuove fabbriche in Arizona. A Monaco, invece, Pat Gelsinger ha spiegato come tale strategia si applicherà all’Europa: il piatto forte saranno gli 80 miliardi di euro di investimenti previsti per il prossimo decennio. In parte saranno destinati alla realizzazione di due nuovi impianti produttivi “allo stato dell’arte”, per i quali già settimane fa era stata ventilata l’ipotesi di Torino. Ovvero dell’impiego di una parte attualmente inutilizzata dello stabilimento di Mirafiori. In agosto rappresentanti del ministero dello Sviluppo economico e la vicepresidente del Senato Anna Rossomando hanno incontrato il presidente della Regione Piemonte, Alberto Cirio, e la sindaca Chiara Appendino per discutere il possibile ruolo del capoluogo sabaudo nello sviluppo di tecnologie di frontiera, non soltanto nel campo automobilistico. Torino, per esempio, già da anni ospita un centro di ricerca di Amazon sull’intelligenza artificiale.
Tornando agli annunci di Monaco, Intel ha fatto sapere che la propria divisione Intel Foundry Services sta già portando avanti discussioni con potenziali clienti (tra cui costruttori di automobili e fornitori di componenti) ai quali vorrebbe vendere processori più evoluti e ad alte prestazioni. Inoltre sarà lanciato un programma di accelerazione, Intel Foundry Services Accelerator, che aiuterà i progettisti di chip per l’automotive nella transizione verso prodotti più evoluti. "Queste nuova era di sostenuta domanda di semiconduttori richiede di pensare in grande e in modo coraggioso", ha dichiarato Gelsinger. "Come amministratore delegato di Intel, ho il grande privilegio di essere nella posizione di condurre le energie di 116mila dipendenti e di un enorme ecosisteme di progettazione e produzione di chip per soddisfare questa domanda".
Forte dell’integrazione di Mobileye, acquisita nel 2017 per 15 miliardi di dollari, oggi Intel è non solo un colosso della produzione di chip per computer e server, ma anche uno tra i principali fornitori di componenti e apparati per veicoli connessi, tra cui appunto i sistemi video per la guida assistita di Mobileye. Dallo scorso maggio, inoltre, l’acquisizione di Moovit ha portato dentro l’offerta anche tecnologie software e servizi per gli spostamenti in città.
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