26/01/2018 di Redazione

Intel festeggia un buon trimestre e lavora per risolvere i bug

Il Q4 del 2017 ha registrato un fatturato record, malgrado la perdita di 687 milioni dovuta alla riforma fiscale di Trump. In grande crescita le soluzioni per data center, in flessione invece quelle per i computer. Entro la fine dell’anno arriveranno i pr

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Server e data center salvano l’esercizio di Intel. Il colosso dei chip ha chiuso il quarto trimestre dell’anno fiscale 2017 con un fatturato, definito “record”, in crescita del quattro per cento a 17,1 miliardi di dollari. Complessivamente, la società ha però registrato una perdita di 687 milioni, pari a 15 centesimi per azione, a causa di tassazioni straordinarie per 5,4 miliardi legate alla nuova riforma fiscale varata dall’amministrazione Trump. Riforma che per l’anno in corso servirà comunque a ridurre l’aliquota dal 23 al 14 per cento. A trainare i conti del gruppo è stata, come detto, la divisione Data Center Group (Dcg), che ha registrato ricavi in crescita del 20 per cento a 5,6 miliardi di dollari e un utile operativo di tre miliardi. Positiva anche la prestazione dell’Internet of Things group che, pur essendo marginale, costituisce sempre più una fonte di fatturato importante per Intel.

La divisione ha registrato un giro d’affari di 879 milioni di dollari, pari a un aumento del 21 per cento anno su anno. Si sono comportanti bene anche il Non-Volatile Memory Solutions Group e il Programmable Solutions Group, entrambi in crescita. La nota dolente dei conti del chip maker è rappresentata dallo storico business delle soluzioni per computer. Nel quarto trimestre la divisione Client Computing Group ha generato ricavi in flessione del due per cento a nove miliardi circa, anche se proiettati sull’intero anno i numeri tornano positivi di tre punti percentuali (34 miliardi totali).

Dati che riflettono la situazione ancora incerta del mercato dei Pc: un settore da cui Intel sta tentando di ridurre drasticamente la propria dipendenza, ma che oggi pesa per il 53 per cento sul giro d’affari complessivo del gruppo. Nell’ultimo trimestre il Client Computing Group ha visto crescere del 5 per cento a volumi il segmento delle soluzioni per notebook, mentre il prezzo medio di vendita è calato della stessa percentuale. Sono stati cinque i punti di flessione nelle consegne di chip per desktop, il cui prezzo medio è a sua volta sceso del due per cento.

Per il primo trimestre del 2018 il vendor si aspetta ricavi per 15 miliardi, ma sarà interessante vedere l’eventuale impatto dei bug Spectre e Meltdown emersi a inizio gennaio. A tal proposito, nella consueta call con gli analisti a seguito della pubblicazione dei risultati, il Ceo Brian Krzanich ha spiegato che entro la fine dell’anno Intel lancerà i primi chip protetti già a livello hardware dalle due vulnerabilità.

 

 

L’obiettivo della società al momento è quello di lavorare con i partner per rilasciare velocemente delle patch software le più stabili possibili. Solo in un secondo momento, quindi, arriverà il turno di microprocessori con modifiche direttamente a livello hardware che, si spera, scriveranno definitivamente la parola fine su tutta la vicenda.

 

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