22/03/2016 di Redazione

Intel saluta Andy Grove, uno dei suoi padri e pensatori

Ingegnere chimico di natali ungheresi, Grove era diventato una figura di ispirazione per il mondo imprenditoriale e per la stessa azienda di semiconduttori, di cui è stato presidente e Ceo fra il 1979 e il 1998. Grove è morto all’età di 79 anni.

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La Silicon Valley saluta uno dei suoi padri fondatori: è morto Andy Grove, prima leva di Intel fin dalla nascita della società, nel 1968, e Ceo per undici anni, dal 1987 al 1998, nonché presidente dal 1979 al 1997. Una figura importante per l’azienda di semiconduttore e per la storia dell’informatica, che se ne va all’età di 79 anni per cause imprecisate (forse legate al morbo di Parkinson, di cui soffriva). “Siamo profondamente addolorati dalla sua scomparsa”, ha commentato in una nota scritta l’attuale Ceo, Brian Krzanich. “Andy ha reso possibile l’impossibile, più e più volte, e ha ispirato generazioni di esperti di tecnologia, di imprenditori e di leader aziendali”.

Di natali ungheresi, sopravvissuto all’occupazione nazista e poi emigrato negli Usa negli anni Cinquanta per sfuggire al regime sovietico, Grove si era laureato in ingegneria chimica all’Università della California di Berkeley e aveva lavorato poi con il futuro fondatore di Intel, Gordon Moore, alla Fairchild Semiconductor. Questo gli aveva garantito l’ingresso come primo dipendente di Moore e Noyce nelle neonata azienda nel 1968. Era soltanto l’inizio di una avventura imprenditoriale straordinaria, passata attraverso le innovazioni dei microprocessori 386 e Pentium.

Nel corso della sua carriera, l’ingegnere chimico era diventato un esperto di informatica ma anche di gestione aziendale, come testimoniato da alcuni suoi saggi (in particolare Output management, del 1983, e Only the paranoid survive, del 1999). Commentando la notizia della sua morte, l’attuale chairman di Intel, Andy Bryant, ha dichiarato che l’approccio di Grove alle strategie imprenditoriali “continua a influenzare i grandi pensatori e aziende in tutto il mondo. Lui metteva insieme l’approccio analitico di uno scienziato con la capacità di coinvolgere gli altri in oneste e profonde riflessioni, il che ha sostenuto il successo di Intel nell’epoca dell’ascesa del personal computer, di Internet e della Silicon Valley”.

Su Twitter, grandi nomi dell’informatica e “discepoli” di Grove hanno espresso le loro condoglianze. Spicca, in particolare, il giudizio del fondatore di Microsoft, Bill Gates: “Mi piaceva lavorare con lui. È stato uno dei maggiori business leader del ventesimo secolo”.

 

 

Grove sarà ricordato per alcune scelte dirigenziali forse non amatissime (come quella di chiedere ai dipendenti due ore di lavoro in più a parità di stipendio, all’inizio degli anni Ottanta), ma anche per l’impegno filantropico nel campo della ricerca medica sul cancro (da cui era guarito) e sul morbo di Parkinson. A lui si deve, fra le tante donazioni, un contributo di 26 milioni di dollari al City College of New York per la creazione di una scuola di ingegneria a lui titolata.

 

 

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