02/10/2020 di Redazione

IonQ annuncia il più potente computer quantistico

Il nuovo sistema dovrebbe raggiungere un quantum volume di 4.000.000. In una singola generazione di hardware sono passati da 11 a 32 qubit e hanno migliorato la fedeltà richiesta per utilizzarli tutti.

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IonQ, la startup che si occupa di elaborazione quantistica a ioni intrappolati, ha annunciato oggi il lancio del suo ultimo computer quantistico, che offre come spiegato dall’azienda “32 qubit perfetti con errori di gate bassi".

Utilizzando il benchmark quantistico preferito da Ibm, IonQ prevede di raggiungere un quantum volume di 4.000.000. Si tratta di un enorme aumento rispetto ai numeri a due cifre che la stessa Ibm ha recentemente annunciato ed è un'affermazione molto importante perché, se questo si avverasse, vorrebbe dire che il suo computer quantistico sarebbe il più potente mai realizzato.

L'azienda (ben finanziata) non ha mai utilizzato prima questa metrica. IonQ, attraverso un suo portavoce, ha comunicato che non ritiene che il quantum volume sia necessariamente la metrica migliore ma, visto il resto del settore lo sta utilizzando, ha deciso di usarlo. La società sostiene che la sua capacità di ottenere una fedeltà del 99,9% tra i qubit le ha permesso di arrivare a questa svolta.

"In una singola generazione di hardware, siamo passati da 11 a 32 qubit e, cosa più importante, abbiamo migliorato la fedeltà richiesta per utilizzare tutti i 32 qubit", afferma Peter Chapman, Ceo e presidente di IonQ. “A seconda dell'applicazione, i clienti avranno bisogno di un numero compreso tra 80 e 150 qubit e porte logiche ad altissima fedeltà per sfruttare il vantaggio quantistico. Il nostro obiettivo è raddoppiare o anche più il numero di qubit ogni anno. Con due nuove generazioni di hardware già in lavorazione, le aziende che non lavorano con il quantistico corrono il rischio di restare indietro”.

Vale la pena notare che l'approccio degli ioni intrappolati di IonQ è abbastanza diverso da quello di Ibm (o D-Wave per quell’ambito), che utilizza una tecnica molto differente. Ciò rende difficile confrontare i conteggi dei qubit tra diversi fornitori, anche se la metrica del quantum volume ha lo scopo di rendere più facile il raffronto tra questi sistemi.

"Il nuovo sistema che stiamo implementando oggi può fare cose che nessun altro computer quantistico è stato in grado di ottenere e, cosa ancora più importante, sappiamo come continuare a rendere questi sistemi molto più potenti", afferma il co-fondatore di IonQ e capo progetto Chris Monroe.

Utilizzando nuove tecniche di correzione degli errori, IonQ ritiene che saranno necessari solo 13 qubit per creare un qubit logico "quasi perfetto". Per ora il nuovo sistema sarà disponibile come beta privata, ma successivamente la società lo renderà disponibile tramite partner come Amazon con il suo servizio Braket e Microsoft Azure Quantum Cloud.

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