La riorganizzazione degli spazi e delle postazioni lavorative porta con sé la necessità di avere una maggiore automazione dei processi aziendali, in modo da poter gestire i flussi di lavoro in maniera ubiqua senza dover mettere mano direttamente alla loro gestione. Un tema, questo, preso fortemente in considerazione da Ivanti, che propone oggi Neurons, piattaforma per l’automazione che rileva e gestisce le problematiche nei flussi di lavoro da remoto.

Con l’esercizio del remote working, il mondo si è accorto del ruolo fondamentale e irrinunciabile della tecnologia”, afferma Marco Cellamare, regional sales director Mediterranean area di Ivanti, “la quale ha consentito di salvaguardare una gran parte dell’economia, locale e globale proprio all’acme della crisi dovuta alla pandemia. Smart o remote working che, al di fuori dell’emergenza, è risultato essere pratica strategica per le aziende che piace anche ai dipendenti. Al punto da diventare oggi elemento discriminante nella scelta di molti candidati nei colloqui di assunzione”. 

 

Ivanti risolve i sovraccarichi di lavoro degli staff IT
Una strategia, quella dell’Everywhere Workplace, che quindi pare destinata a svilupparsi con profitto anche nel new normal che si sta prospettando, ma che porta con sé la necessità di un ridisegno delle attività di supporto interne, difficilmente in grado di gestire di persona ambienti sempre più complessi, dinamici e, diciamolo, più esposti a problematiche di sicurezza.

Infatti, secondo un’indagine svolta proprio da Ivanti, le aziende si trovano da un lato ad essere stressate nel tenere il passo con la propria trasformazione digitale (32%) ma anche dal riuscire a trattenere i talenti in ambito tecnico (26%), i quali spesso fuggono a causa dell’elevato carico di lavoro attribuitogli (41%). A queste percentuali si aggiungono poi quelle che riguardano il sentiment dei manager e direttori in genere riguardo ai dipartimenti IT, che per il 21% degli intervistati sono considerati un centro di costo.

Lo smartworking che chiama più automazione nei servizi
Per questo motivo gran parte dei decision maker (il 67%) ha deciso di aumentare la quota di servizi IT automatizzati. “Con il remote working, i dipendenti hanno aumentato la richiesta di collegamento alle infrastrutture, applicazioni e dati aziendali, mettendo in difficoltà i team IT i quali, se potessero affidarsi a piattaforme di automazione, potrebbero risparmiare da una fino a otto ore per ciascuna richiesta” riprende Cellamare. 

E anche Gartner pare dargli ragione, con una previsione secondo cui entro il 2024 chi si occupa di fare assistenza IT se adotterà tecnologie di automazione potrà liberare fino al 30% del proprio tempo per dedicarlo ad attività a maggior valore. Per fare fronte a tali esigenze, Ivanti ha rilasciato Neurons, la propria piattaforma di automazione, proprio nel periodo in cui vi è stato il maggior ricorso al lavoro da remoto.

Ivanti Neurons automatizza le istanze principali della governance IT, a partire dalla discovery, ovvero la scoperta di quelli che sono gli asset IT che si agganciano all’infrastruttura dell’azienda, quindi la gestione di questi asset IT, la loro messa in sicurezza e la protezione dei device a cui gli utenti accedono direttamente e di tutte le risorse a cui questi si collegano all’interno dell’azienda su cloud e l’assistenza stessa che a questi device viene fornita, individuando e mitigando tutte le anomalie in anticipo, prima che possano diventare un vero problema.

 

Marco Cellamare, regional sales director Mediterranean area di Ivanti


L’automazione che fa bene agli utenti e agli staff IT
In questo modo si riducono le interruzioni non pianificate, i cali di prestazioni dell’utente ed eventuali diminuzioni della produttività – commenta Cellamare -. Tutto ciò va ben oltre al mantenimento in salute dei sistemi, perché i primi a beneficiarne sono le persone. Avere una piattaforma di automazione che si sostituisce alla persona, individuando i problemi senza bisogno che qualcuno li segnali, ha un forte impatto sia su chi utilizza il servizio, sia su chi lo eroga, all’interno del service desk, costretti ad affrontare attività molto ripetitive”.

La piattaforma di Ivanti è in costante e continua evoluzione e, alle istanze sopra citate, ne aggiunge via via di nuove, grazie anche a una serie di acquisizioni, come quella di Cherwell, avvenuta lo scorso anno, che ha portato in dote la piattaforma Cherwell Service Management, per un’ottimizzazione della sezione service management di Neurons. In questo modo, la già ampia offerta di Neurons si estende ulteriormente. Un’offerta costituita da moduli e componibile, che le aziende possono acquistare singolarmente o in toto, consentendo di interagire e recuperare informazioni anche da prodotti di terzi, evitando ai clienti vincoli sull’utilizzo di tecnologie già presenti in casa.

Per quanto riguarda le vendite, in Italia Ivanti si rivolge interamente al canale, attraverso un modello two-tier, che coinvolge i tre distributori, Westcon, Arrow e Computer Gross. “Si tratta di un canale che deve avere le corrette competenze, trattandosi di soluzioni e di una piattaforma che va adattata alle singole esigenze del cliente”, sottolinea Cellamare. “Partner che vengono gestiti e supportati attraverso un programma di canale che abilita e certifica le competenze dei partner sia dal punto di vista tecnico sia commerciale”.