19/01/2012 di Redazione

Kodak avvia il Chapter 11. E fa causa a Samsung

La storica azienda americana ha avviato ieri le procedure per il Chapter 11. I debiti dell'ex colosso della fotografia ammontano a 6,75 miliardi di dollari e per ora è arrivato un finanziamento da Citigroup di 950 milioni di dollari. Ora ci sono 12 mesi d

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Kodak ha fatto ricorso al Chapter 11 ed è entrata a tutti gli effetti in amministrazione controllata. La richiesta è stata depositata questa notte presso il tribunale di Manhattan, con una documentazione a corredo che svela un debito di 6,75 miliardi di dollari, a fronte di asset per 5,1 miliardi di dollari. Citigroup assisterà l'ex icona della fotografia con un finanziamento di 950 milioni di dollari, che dovrebbero aiutare a Kodak di rimettere i conti in sesto. Il termine ultimo per uscire dalla crisi e tornare ad essere profittevole è il 2013.

Kodak ha avviato la procedura di bancarotta assistita Chapter 11

Fino ad allora la responsabilità di supervisionare il processo di ristrutturazione spetterà a Dominic Di Napoli, vice presidente di FTI Consulting, che affiancherà l'amministratore delegato Antonio Perez. Durante il periodo di bancarotta assistita sarà implementato un importante piano di dismissione degli asset, di cui al momento non si conoscono i dettagli. Dal 2003 ad oggi l'azienda ha già chiuso 13 stabilimenti e 130 laboratori, tagliando 47mila dipendenti.

In un comunicato ufficiale Eastman Kodak ha scritto che "la riorganizzazione punta a rafforzare la liquidità, a monetizzare la proprietà intellettuale non strategica e a far concentrare la società sulle attività di maggior valore". Kodak si augura di riemergere dalla bancarotta grazie a un taglio dei costi e alla vendita di parte del suo portafoglio brevetti.

Proprio quest'ultima sembra la strada che Kodak ha nuovamente preferito per rimpinzare le casse: dopo avere denunciato Apple e HTC lo scorso 11 gennaio, questa settimana si è dato da fare, nell'ordine, contro Fujifilm e Samsung. Fujifilm è stata accusata di avere infranto cinque brevetti che riguardano diversi aspetti della cattura, archiviazione, anteprima e invio delle immagini.

Per quanto riguarda Samsung l'accusa non è differente: anche in questo caso si parla di cinque brevetti relativi all'invio automatico delle immagini da una fotocamera a un provider tramite rete cellulare o rete Wi-Fi. Oltre tutto per uno dei brevetti in causa Samsung aveva già pagato a Kodak 550 milioni di dollari nel 2008. Peccato che ai tempi l'azienda sud coreana non avesse ancora avviato la produzione dei Galaxy Tab, a cui si sono attaccati gli avvocati per riaprire il contenzioso.


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