21/05/2019 di Redazione

Kubernetes è pane per i denti dei Cio, non solo degli sviluppatori

La tecnologia open source per l'orchestrazione dei container può fungere da motore per la trasformazione e l’innovazione, come dimostra il caso di Netflix. A detta di Vmware, il suo uso è strategico e merita attenzione da parte dei massimi responsabili It

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Con i container lo sviluppo, il testing e la distribuzione delle applicazioni diventano, se non un gioco da ragazzi, certamente una complicazione più gestibile. E se si utilizzano i container non si può fare a meno di strumenti di orchestrazione che rendono più automatiche e programmabili molte procedure. Il pensiero va naturalmente a Kubernetes, la piattaforma per l’orchestrazione creata da Google e poi nel 2014 diventata open source, che è sicuramente l’alternativa più chiacchierata da vendor e giornalisti di settore. Ma davvero può fare la differenza per le aziende che utilizzano questa tecnologica? A detta di Vmware, l’adozione di Kubernetes non è una pura questione tecnica, bensì anche strategica, e come tale merita l’attenzione dei chief information officer. Ce ne parla Joe Baguley, vice president e chief technology officer Emea di Vmware.


 

Joe Baguley, vice president e chief technology officer Emea di Vmware

 

Le aziende in grado di innovare e sperimentare in modo costante avranno senza dubbio maggiori probabilità di sopravvivenza e di successo. Jeff Bezos, ad esempio, sostiene la necessità di prendere “decisioni di alta qualità, molto rapidamente”: la velocità è importante per il business, e nuove idee, prodotti e strategie richiedono un approccio agile e innovativo. I chief information officer con cui mi confronto quotidianamente si chiedono come guidare l’innovazione su larga scala, sia che si tratti di “adattarsi a un mondo multi-cloud” nel migliore dei modi o di “guidare le proprie organizzazioni attraverso periodi di innumerevoli innovazioni e rivoluzionamenti”.

 

Oggi ci si riduce semplicemente a una delivery delle applicazioni e dei dati il ​​più veloce possibile. Le applicazioni sono fondamentali per le aziende moderne, per il loro lavoro e la loro evoluzione, ma siamo onesti: quando parliamo di sviluppo e delivery di app moderne ci riferiamo a data center multipli, applicazioni tradizionali e cloud native, cloud multipli; tutti elementi da gestire in una rete complessa e interconnessa. I modelli operativi devono tenere il passo con questa architettura cloud in rapida evoluzione e, senza coerenza e automazione, le aziende riescono a tenere il passo. Quindi, come fanno le organizzazioni lungimiranti a innovare? Su che cosa dovrebbero concentrarsi i Cio nel definire la propria strategia per le app cloud-native? La risposta risiede in una tecnologia la cui conoscenza sta crescendo notevolmente e che sta ormai divenendo di utilizzo comune nel settore IT, svolgendo un ruolo centrale nella guida e nella gestione dell'innovazione delle applicazioni: Kubernetes.

 

Da Twitter a Netflix, il modello dei microservizi

Kubernetes è una tecnologia per la gestione e l'automazione dei container ed è importante comprendere il ruolo che può svolgere nell'aiutare i Cio nell’evoluzione dell’azienda. Kubernetes è fondamentale per il modern management in un panorama di creazione e delivery delle applicazioni come quello odierno, in costante evoluzione. A renderla interessante è il fatto che sia stata creata per consentire ai team IT di gestire e orchestrare migliaia di container. E questo è necessario per creare app moderne in un mondo multi-cloud, fungendo da base per gestire e scalare applicazioni cloud native e garantire un'esperienza di sviluppo coerente e aperta in più ambienti cloud.

 

Capire Kubernetes richiede anche la comprensione delle basi della creazione di app moderne. Un tempo le applicazioni venivano costruite come monoliti, di conseguenza presentavano scarsa scalabilità e spesso anche problemi di disponibilità. Un esempio è Twitter: il servizio subiva interruzioni ogni qualvolta i tweet superassero un certo limite, come nel caso di grandi eventi. Ora questo non si verifica più, poiché Twitter ha adottato una nuova modalità di progettazione della propria applicazione: i microservizi. L’ascesa di Netflix a leader mondiale dei servizi di intrattenimento su Internet non sarebbe stata possibile con database e app monolitici: è solo grazie ai microservizi che ha potuto ottenere un tale successo, con un aumento dell’utilizzo di container che ha superato i 3 milioni nell’aprile del 2018.

 

La crescita dei microservizi e di Kubernetes consente fondamentalmente ai team di sperimentare, fallire e trovare in modo più semplice e in breve tempo le applicazioni giuste da inserire nei container. Questo è il cuore dell'innovazione nel mondo multi-cloud odierno in cui l'automazione del processo di deployment per la gestione dei container consente alle aziende di risparmiare sui costi, garantire scalabilità per migliorare l'efficienza e liberare i team IT dalle attività di routine.

 

Sul lungo periodo, crediamo che Kubernetes possa essere applicato anche al di fuori del mondo dei container: prevediamo che molti vendor inizieranno a offrire l'intero stack di Kubernetes ai clienti e li aiuteranno ad applicarlo ad altre aree per far crescere la loro azienda. Non abbiamo ancora una visione completa dell'impatto che questa tecnologia potrà avere sul business. Le aziende devono sfruttare al meglio la propria tecnologia, per raggiungere prima i propri obiettivi e diventare “a prova di futuro” per la prossima frontiera tecnologica. Per le aziende si tratta di capire come vogliano sfruttare Kubernetes: alcuni potrebbero desiderarne una versione semplice, altri richiederanno una soluzione più integrata e alcuni vorranno che Kubernetes sia un servizio gestito nel cloud. Di conseguenza, tutte queste opzioni devono essere prese in considerazione.

 

Barriere da abbattere ed esempi da seguire

Se Kubernetes è così efficace nell'aiutare a far progredire la trasformazione del business, perché non viene implementato da tutte le aziende? A fare da barriera a un deployment efficace di Kubernetes sono i processi esistenti e i silos che separano i team. Dunque il primo passo cruciale da compiere è capire come colmare le lacune tra i diversi gruppi di lavoro interni all’azienda: tra sviluppatori e operations o tra l’IT e le funzioni commerciali. Si tratta anche di incoraggiare le persone tecniche a confrontarsi ed entrare in empatia con le vendite e con il marketing, e viceversa. Kubernetes può aiutare a fornire operations coerenti, in modo che i team IT non debbano più spendere tempo in attività routinarie e banali ed essere invece liberi di coltivare e sviluppare le soft skill necessarie al successo aziendale.

 

Kubernetes sta già supportando molte aziende per arricchire l’esperienza degli sviluppatori e addirittura dei cittadini. Il Governo di Abu Dhabi, ad esempio, ha potenziato le proprie soluzioni digitali perché potessero supportare una piattaforma di servizi governativi unificata. Il risultato atteso è l’ottimizzazione e il miglioramento dell'esperienza dei cittadini. ADSSSA, l'autorità che sovrintende lo sviluppo dei servizi governativi di Abu Dhabi, sta consolidando oltre 1.600 servizi governativi in ​​80 user journey end-to-end che coprano tutto: dall'acquisto di una casa all'assicurazione medica. Tutto ciò è stato supportato da un'efficace rete di container avanzata e dalla gestione dei cluster di Kubernetes.

 

Nell’ambito dell’online gaming, un settore ormai più grande di Hollywood e del business della musica combinati e ancora in rapida crescita, Playtika, leader nel settore dei giochi con 22 milioni di utenti attivi mensilmente, ha scelto Vmware PKS come piattaforma per container per creare un ambiente più agile affinché sviluppatori e tester possano fare sviluppo più velocemente. Per finire, il team di T-Mobile ha avuto successo allineando in modo chiaro i container con gli obiettivi del business: ha stabilito requisiti chiari per Kubernetes e ora può tenere traccia dei risultati aziendali per assicurarsi che la tecnologia stia trainando cose come la consegna di cluster di produzione.

 

Le aziende tecnologiche come la nostra devono continuare ad adattarsi ai propri clienti mentre intraprendono il loro viaggio verso il multi-cloud. Passare all'open source e creare una forte cultura dell'innovazione e dell'ingegneria è ciò che crediamo possa aiutare i Cio a innovare e consentire ulteriori sperimentazioni. In conclusione, Kubernetes è fondamentale per l'innovazione nel mondo multi-cloud, e stiamo vedendo un numero sempre più ampio di organizzazioni adottare questa tecnologia. Mettere Kubernetes al centro delle proprie operations e della gestione di diversi container è assolutamente vitale per far prosperare una cultura della sperimentazione.

 

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