L’accelerazione di Intel investe circa 12mila dipendenti
Malgrado un fatturato in crescita del 7% anno su anno, il colosso dei chip ha annunciato il taglio dell’11% della propria forza lavoro, per ottenere risparmi nel 2017 pari a 1,4 miliardi di dollari. L’azienda si concentrerà sullo sviluppo di soluzioni per cloud e IoT, dedicando sempre meno spazio al mercato dei Pc.
Pubblicato il 20 aprile 2016 da Alessandro Andriolo

Altro che qualche centinaio di dipendenti, qui si parla di ben 12mila unità. Intel è andata ben oltre rispetto all’ammissione pubblica di inizio anno del proprio Ceo, Brian Krzanich, ed ha annunciato ieri un “piano di ristrutturazione” che taglierà circa l’11 per cento della propria forza lavoro globale da oggi e fino a metà 2017. L’obiettivo è, come sempre avviene in questi casi, uno solo: ridurre i costi, fino a 750 milioni di dollari per il 2016 per arrivare a 1,4 miliardi l’anno prossimo. Per sostenere le spese straordinarie di liquidazioni e indennizzi, Intel dovrà sborsare comunque 1,2 miliardi di dollari al personale licenziato: “fardello” che verrà scontato nel Q2. Questa “accelerazione verso il cloud” sulle teste dei dipendenti arriva dopo la pubblicazione dei conti del primo trimestre dell’anno fiscale 2016: utili pari a due miliardi di dollari (più 2% anno su anno), che equivalgono a un Eps di 54 centesimi (Wall Street pronosticava 47 centesimi).
Il fatturato del gruppo si è attestato sui 13,7 miliardi, in aumento del 7 per cento rispetto al Q1 dell’anno precedente. A pesare però sono due fattori: l’outlook per il secondo trimestre dell’anno, con entrate pari a 13,5 miliardi inferiori alle attese degli analisti (14,2 miliardi), e il mercato dei Pc ormai in costante crollo verticale. Il segmento su cui Intel ha costruito negli anni la propria fortuna ha segnato il quinto anno consecutivo di declino.
È lecito pensare quindi che il colosso statunitense farà cadere la scure proprio sulle divisioni più vicine ai prodotti per Pc, per concentrarsi maggiormente sulle soluzioni per data center, cloud e Internet delle cose. “Il business dei data center e dell’IoT rappresenta oggi i principali motori di crescita per Intel, insieme alle memorie e ai circuiti integrati Fpga”, ha spiegato Krzanich in una mail inviata ai dipendenti.
Brian Krzanich, Ceo di Intel
“Insieme, questi comparti hanno generato lo scorso anno una crescita del fatturato pari a 2,2 miliardi di dollari, rappresentando circa il 40 per cento delle entrate e la maggioranza del nostro profitto operativo”, ha continuato il numero uno del gruppo. “I risultati mostrano una strategia funzionante […] adesso dobbiamo accelerare”.
Ed è qui che arrivano le grane. “In questo contesto, annunciamo una ristrutturazione che permetterà a Intel di intensificare gli investimenti in prodotti e tecnologie che alimentano la crescita, guidando un business di Pc e dispositivi mobile più profittevole”. Perlomeno, Krzanich ha ammesso che i cambiamenti non sono stati decisi a cuor leggero e che l’azienda assisterà i dipendenti durante la delicata fase di transizione. Fornendo magari anche gli scatoloni.
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