L’Ai generativa si radica negli sviluppi di Red Hat
Molti dei prodotti-faro del vendor, da OpenShift ad Ansible, si convertono alla nuova logica innovativa imperante. All’ultimo Summit annunciate novità anche per sviluppatori e supply chain.
Pubblicato il 01 giugno 2023 da Roberto Bonino

Siamo nell’era dell’intelligenza artificiale generativa e Red Hat non vuole restare fuori dal flusso. Anzi, all’ultimo Summit si è capito che questo sarà il paradigma destinato a permeare l’evoluzione dell’offerta open source.
Sul tema si è soffermato il Ceo della società, Matt Hicks: “L’Ai è passata dall’oscurità delle università all’ubiquità di ChatGpt. Stiamo osservando come ciò che l’open source ha costruito nel tempo con sistemi operativi e linguaggi di programmazione ora stia acquisendo una nuova spinta di cambiamento”. Questo orizzonte prospettico ha così distolto rapidamente l’attenzione da un presente nel quale anche Red Hat ha dovuto tagliare circa il 4% del proprio organico, secondo Hicks per “ribilanciare l’approccio al mercato e decidere quali offerte debbano essere prioritarie”.
Le novità del Summit 2023 hanno presto chiarito dove si stia concentrando l’attenzione del vendor. Uno dei prodotti-faro, OpenShift, è stato aggiornato in chiave Ai-oriented. La nuova declinazione MlOps (combinazione di machine learning e operations) combina le capacità di OpenShift e Data Science, utilizzando come engine i servizi di Ai generativa di Ibm Watson. L’offerta di container applicativi basata sulla piattaforma Kubernetes fornisce ora una base standardizzata per la creazione di modelli di intelligenza artificiale e machine learning e per l’esecuzione delle applicazioni che ne risultano. Gli ingegneri di piattaforma possono creare configurazioni scalabili e specifiche per soddisfare le esigenze dei propri team It, ma OpenShift Ai può anche essere utilizzato per perfezionare i modelli esistenti.
Matt Hicks, Ceo di Red Hat al Summit 2023
Anche la tecnologia di gestione It automatizzata Ansible Lightspeed è stata consolidata per integrare l’Ai generativa di Ibm Watson Code Assistant. Red Hat ritiene che questa soluzione potrebbe risolvere anche il problema della penuria di competenze, sfruttando il linguaggio naturale per consentire la creazione di codice d’automazione in modo più rapido, semplicemente attraverso la descrizione del workflow fatta da un utente, riducendo così l’intervento umano. Sullo stesso fronte, da registrare la disponibilità generale di Event-Driven Ansible, fin qui appannaggio solo in preview per gli sviluppatori.
Entro la fine dell'anno, invece, Red Hat renderà generalmente disponibile un hub per sviluppatori dal proprio catalogo di container. Developer Hub si propone come uno strumento aperto, unificato e di livello enterprise, che raggruppa risorse e strumenti per facilitare lo scambio e la creazione di portali e applicazioni. Gli sviluppatori potranno avvalersi di template predefiniti e configurati per portare nuove applicazioni in produzione in modo più rapido e sicuro. La proposta è basata sui progetti open source Backstage e Janus.
Anche il rafforzamento della supply chain software rappresenta una sfida-chiave per Red Hat e il proprio ecosistema di partner. Per questo al Summit 2023 è stata presentata la soluzione Trusted Software Supply Chain, accessibile in modalità as-a-service e con un contenuto fatto di diverse offerte. Sono stati aggiunti due servizi cloud, ovvero Application Pipeline e Content, per ora disponibili in modalità preview. L’ambizione della soluzione è favorire l’adozione di pratiche DevSecOps, ovviamente costruite sulle tecnologie Red Hat.
SVILUPPO
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