Fa progressi HongMeng OS, il sistema operativo per smartphone che Huawei sta sviluppando nel tentativo di emanciparsi da Android. Ovvero di emanciparsi da un fornitore di software statunitense come lo è Google, anch’esso sottoposto ai cambi di direzione della politica della Casa Bianca sulle importazioni ed esportazioni da e verso la Cina. Mentre si torna a parlare del problema delle interdipendenze commerciali tra i due Paesi (e della possibile interruzione di alcuni rapporti di fornitura per aziende come Hp, Dell, Microsoft, Apple, Amazon), dalle pagine francesi di Le Point si scopre che HongMeng OS potrà fornire un’esperienza d’uso più scattante rispetto a quella garantita da Android.

 

Nessuna certezza, chiaramente, perché il sistema operativo è ancora in fase di studio e sviluppo, e perché la fonte dell’affermazione è chiaramente di parte. Della presunta maggiore velocità di HongMeng OS aveva già parlato recentemente il GlobalTimes, testata giornalistica controllata dal governo di Pechino. E ora viene confermata da una voce altrettanto poco neutrale e direttamente coinvolta dalla questione, cioè il presidente e fondatore di Huawei, Ren Zhengfei.

 

In un’intervista esclusiva a Il Post, Zhengfei ha detto che il suo sistema operativo sarà “probabilmente” più veloce di Android. Più del contenuto di questa affermazione, è forse importante la deduzione che da essa si può trarre: Huawei è intenzionata a proseguire per la sua strada, a prescindere della tregua commerciale raggiunta al vertice G20 di Osaka fra Donald Trump e Xi Jinping. Alla luce dell’intervista, l’ufficio stampa dell’azienda cinese ha specificato che “attualmente siamo ancora impegnati con Microsoft Windows e Google Android. Ma se non potremo più usarli prepareremo un piano B per utilizzare il nostro sistema operativo”.

 

Ren Zhengfei è Ceo di Huawei fin dal 1988

 

Sfidare il “robottino” di Google, se mai Huawei arriverà a farlo, non sarà facile. Android è il punto di riferimento obbligato per quasi tutti i produttori di smartphone (nonché di tablet), avendo raggiunto nel mese di giugno una quota del 76% nel mercato dei sistemi operativi per il mobile. Oltre al 22% di iOS, per gli altri restano briciole di percentuali inferiori all’1%. La strategia di Huawei va quindi intesa come lungimirante, non finalizzata a guadagni immediati, e come allargata oltre i confini degli smartphone e dei tablet.

 

Nella sua intervista Zhengfei ha detto che HongMeng è progettato per poter funzionare su diversi tipi di dispositivo: telefoni, certo, ma anche automobili e apparati per data center. Il dirigente ha però ammesso che al momento manca un ecosistema di app necessario a dare sostanza alla piattaforma software, e questa è una lacuna che Huawei ancora non ha pensato a colmare.