11/04/2018 di Redazione

L'Alto Adige passa dall'archeologia alla velocità del digitale

Il Museo Archeologico dell’Alto Adige ha sostituito il vecchio risponditore automatico con un prodotto di Wildix. Ha poi installato un centralino Wildix comprensivo di telefoni fissi, cordless e videocitofoni, e integrato con Outlook.

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Il suo “ospite” più famoso è Ötzi, una mummia dell’Età del Rame conosciuta come l’Uomo venuto dal Ghiaccio e conservatasi per più di cinquemila anni nei ghiacciai della Val Senales, ma il Museo Archeologico dell’Alto Adige è anche la casa di altri reperti provenienti da scavi altoatesini. Situato in pieno centro cittadino, questo bene appartenente alla Provincia autonoma di Bolzano dà lavoro a una ventina di persone che quotidianamente ricevono telefonate di ogni genere e provenienza. L'anno scorso ci si è resi conto che anche il risponditore automatico del museo, al pari della sua collezione di oggetti, era diventato un “reperto archeologico”: configurato in varie lingue e collegato a un software non più manutenuto, presentava ormai parecchie limitazioni.

L'esigenza di cambiamento ha portato l'ente curatore a considerare la sostituzione del risponditore automatico esistente e il collegamento con il centralino del museo, valutando nel corso dei mesi esistivi le proposte di diversi vendor. A convincere di più è stata la soluzione di Wildix, mostrata attraverso una demo nella sede di Brennercom, un fornitore di servizi di Ict e telecomunicazioni. “Il motivo per cui ho scelto Wildix è stato una combinazione di risultati della demo, referenze e buon rapporto prezzo/prestazioni”, spiega Andrea Battagin, responsabile It del Museo Archeologico dell’Alto Adige e responsabile Rspp dell’Ente Musei Provinciali.

Brennercom ha dunque configurato un risponditore Wildix con il centralino esistente, un vecchio Siemens Gigaset, collegandolo agli interni analogici. L'intervento di aggiornamento tecnologico avrebbe potuto fermarsi qui, ma così non è stato poiché si è presentata l'opportunità di coinvolgere l’intero sistema di telecomunicazioni della struttura: il centralino installato infatti risaliva al 1998, anno di apertura del Museo. In caso di guasti, sarebbe stato molto complicato ricevere un’assistenza efficace. “Avendo già in casa Wildix”, racconta Battagin, “è stato naturale abilitarlo a fare anche da centralino. A quel punto abbiamo potuto accedere a funzionalità avanzate che ci piacciono moltissimo, come la possibilità di lanciare le telefonate da Outlook, di configurare Outlook con la presence o il collegamento tra telefono e videocitofono per l'accesso ad aree specifiche del Museo".

 

Con il secondo intervento di Brennercom è stato installato un centralino Wildix con trenta telefoni, tre videocitofoni, e un telefono cordless per la cassa. Le funzionalità avanzate di cui parla il responsabile It e la tecnologia WebRtc della soluzione di Wildix oggi aiutano il museo a gestire il flusso delle telefonate, anche nei periodi di picco legati alla concomitanza di particolari mostre.

 

 

 

 

Anche se la nostra esigenza all’inizio era solo rinnovare un centralino vecchio di vent'anni, siamo molto soddisfatti delle funzionalità che può offrire un sistema così moderno”, sottolinea ancora Battagin. “Tra queste, il fatto di poter configurare via Web il telefono, di poter lanciare le telefonate da Outlook, o ancora di configurare Outlook con la presence di Wildix. E un’altra cosa che ci supporta molto è l’aver integrato il videocitofono al telefono per l’accesso all’area tecnica e all’area amministrativa”. La semplicità di utilizzo di Wildix e l'integrazione con altre piattaforme già in uso, come Outlook, sono tra le caratteristiche più apprezzate dallo staff del Museo Archeologico.

 

 

 

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