L’Apple Watch, da solo, supera l’industria orologiera svizzera
Secondo i dati Strategy Analytics, l’anno scorso Apple ha commercializzato 30,7 milioni di smartwatch, dieci in più rispetto alla somma degli orologi a marchio svizzero venduti nel mondo.
Pubblicato il 07 febbraio 2020 da Redazione

Un orologio svizzero resta un oggetto di culto per molti estimatori, ma l’Apple Watch ormai vince a mani basse in fatto di popolarità. Sommando le vendite a volume realizzate nel 2019 dai marchi dell’industria orologiera svizzera (aziende del calibro di Swatch, Louis Vuitton, Rolex, Tissot e Tag Heuer), il numero totale è di dieci milioni inferiore ai 30,7 milioni di smartwatch distribuiti da Apple l’anno scorso. Così stimano i conteggi di Strategy Analytics, dai quali emerge l’ottima crescita realizzata dal gadget da polso nel giro di dodici mesi: dai 22,5 milioni di Apple Watch distribuiti nel 2018 si è saliti del 36%, fino ai 30,7 milioni di pezzi del 2019.
“Una miscela di design attraente, tecnologia user-friendly e applicazioni contagiose rende l’Apple Watch estremamente popolare in Nord America, Europa Occidentale e Asia”, ha commentato Steven Waltzer, senior analyst di Strategy Analytics. Di contro, la società di analisti stima che l’intera industria orologiera svizzera nel 2019 abbia distribuito 21,1 milioni di unità, volume in calo del 13% sul 2018.
Il confronto ha senso solo se preso con le pinze, giacché uno smartwatch e un orologio tradizionale di lusso rientrano in due categorie di prodotto molto diverse per caratteristiche, prezzi e pubblico di riferimento. Nondimeno, l’executive director di Strategy Analytics, Neil Mawston, sottolinea la parziale cannibalizzazione attuata dall’Apple Watch a discapito dei dispositivi tradizionali: “Gli orologi da polso analogici rimangono popolari tra i consumatori più adulti, ma gli acquirenti più giovani si stanno spostando verso gli smartwatch e i dispositivi digitali”.
Certamente è degno di nota il fatto che per la prima volta dal suo lancio, nel 2014, l’Apple Watch l’anno scorso abbia superato da solo i volumi di vendita di un intero comparto industriale, per quanto di nicchia. La scommessa della Mela nel campo dei wearable è ormai giunta alla quinta generazione di prodotto e negli anni ha accentuato l’attenzione agli aspetti estetici, oltre che tecnologici: display ad alta risoluzione (Retina nell’Apple Watch Serie 5), cinturini intercambiabili proposti in diversi colori e materiali, quadrante in alluminio, acciaio, titanio o ceramica.
Inutile sottolineare, tuttavia, come il principale stimolo all’acquisto siano probabilmente le funzionalità di questo smartwatch, il più evoluto e il più costoso sul mercato, capace di controllare il battito cardiaco, di riprodurre musica e audiolibri, di fungere da bussola e da altimetro, di dialogare con l’assistente vocale Siri e di eseguire pagamenti tramite Apple Pay. I prezzi partono da 239 euro per il modello di terza generazione, mentre per l’Apple Watch Serie 5 si parte da 459 euro e si sale, a seconda delle configurazioni e delle edizioni speciali, fin oltre i 1.500 euro.
APPLE
NEWS
- Videosorveglianza con AI per le Olimpiadi di Parigi del 2024
- Altair unifica analisi dei dati e Ai nella piattaforma RapidMiner
- Trasformazione digitale, in Europa buone attese ma progetti lenti
- Nuove Gpu e alleanze nel cloud per spingere l’AI di Nvidia
- Data center Aruba, l’impegno per la sostenibilità è certificato