L’ecosistema Fintech si consolida ed entra nella “fase due”
Gli operatori del Fintech sempre più devono orientarsi a collaborare con banche, aziende e regolatori per rispondere alle sfide delle crisi attuali e per cogliere opportunità.
Pubblicato il 06 ottobre 2022 da Redazione

Anche l’ Italia e Milano in particolare possono diventare un polo d'attrazione e di crescita di tutto l’ecosistema Fintech. E non solo per quello italiano. Questo è il primo messaggio che arriva dalla terza edizione del Milan Fintech Summit, evento organizzato da Fintech District e Business International-Fiera Milano Media. L’evoluzione in quest’ambito è stata rapida: cinque anni fa il Fintech, quando nacque anche il primo Fintech District a Milano, era il futuro, mentre oggi è non solo una realtà in cui operano oltre 300 startup (con investimenti pari a circa 1,7 miliardi di euro, cresciuti anche negli anni della pandemia) ma è un fattore di innovazione dell’intera industria dei servizi finanziari.
Gli investitori del Fintech, infatti, non sono soltanto i venture capital ma anche corporate venture capital (Cvc) di grandi istituti bancari, con circa 500 milioni di euro. Ciò significa che le tecnologie e i servizi innovativi creati dall’ecosistema Fintech sono fondamentali per accelerare il processo di trasformazione del sistema bancario.
La varietà e molteplicità di casi d’uso e le numerose esperienze, sia italiane sia internazionali, sono protagoniste della tre giorni del summit: parlarne può aiutare a far crescere e a consolidare il mercato del Fintech in Italia.
Durante il summit milanese Pietro Sella, Ceo di Gruppo Sella, ha affermato che siamo di fronte al dischiudersi di una “fase due” dell'ecosistema Fintech, il quale dovrà sempre di più orientarsi a essere un abilitatore di innovazione in partnership con banche, aziende e regolatori per gestire i nuovi rischi derivanti dalle crisi in corso (quella geopolitica, quella climatica e quella energetica) e produrre un impatto sull’intera società. Nei prossimi anni, infatti, il valore economico delle aziende deriverà sempre di più dall’impatto che sapranno avere sui valori della società.
Basti pensare alle grandi prospettive di nuovi servizi che si potrebbero dischiudersi, nell’arco di due o tre anni, grazie alla disponibilità di un euro digitale (una valuta digitale ufficiale, emessa dalla Bce e dalle banche centrali dei Paesi dell’eurozona) o quanto si svilupperanno modelli di finanza decentralizzata (DeFi) e di tokenizzazione di asset economici non solo finanziari. Il nostro Paese, a partire dalla città di Milano e non solo, deve saper cogliere queste opportunità.
L’esperienza di Singapore, presentata durante il summit , è significativa poiché nel corso di quattro anni la città-Stato è diventata il terzo polo Fintech a livello mondiale, dopo New York e Londra. Questo è fattibile se si è capaci di intercettare i nuovi trend e di creare l’ambiente adatto sotto i diversi punti di vista, per attrarre talenti e investimenti.
Le nuove tendenze riguardano, per esempio, la creazione di un ecosistema di Fintech Esg (Environmental, Social, Governance) in grado di costruire soluzioni e piattaforme per gestire i dati necessari per gestire disclosure o monitorare e quantificare i rischi e l’impatto delle strategie e servizi Esg. Altro esempio di tendenza emergente, si sta strutturando un ecosistema innovativo per la nuova economia del digital asset, per abilitare nuovi prodotti nell’ambito di asset fungibili e non fungibili (come gli Nft), per costruire le necessarie infrastrutture di scambio e di custody. E, ancora, per realizzare le tecnologie alla base dei nuovi ambienti decentralizzati e dei metaversi.
Il mercato Fintech sta esplodendo
Secondo il database di Dealroom.co, l’anno scorso le startup del Fintech hanno raccolto complessivamente 125 miliardi di dollari di finanziamenti venture capital (e ancora superiore è la stima di Crunchbase, 134 miliardi di dollari), una cifra 2,8 volte superiore a quella del 2020. In nessun’altra categoria di startup sono stati registrati investimenti VC tanto elevati. Sono cresciuti per numero e importo soprattutto i “megaround”, in cui vengono mobilitate cifre superiori ai 100 milioni di dollari, e in particolare è cresciuta la fascia dai 250 milioni di dollari in su.
Dai calcoli di Dealroom.co risulta anche che nel 2021 il valore di capitalizzazione totale delle startup del Fintech ha raggiunto i 3.500 miliardi di dollari, crescendo di sei volte nel giro di un lustro. All’inizio del 2022 si contavano in tutto il mondo 433 “unicorni”, 193 dei quali nati nel 2021.
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