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L’edge computing ha bisogno di nuove tecnologie e competenze

Una ricerca di Hpe Aruba, condotta su 2.400 decisori IT di diversi Paesi, svela i timori e le carenze dei professionisti IT riguardo ai progetti di “computing periferico”.

Pubblicato il 16 ottobre 2020 da Redazione

L’edge computing è una risorsa sfruttata ancora poco e male. Il “calcolo periferico” riguarda, come il nome suggerisce, lo spostamento dell’elaborazione dei dati all’interno dei dispositivi che si trovano ai margini delle reti. Ma non va trascurato l’aspetto della raccolta e dell’elaborazione di questi dati raccolti dai sensori, videocamere, terminali Pos, oggetti IoT e quant’altro. Ed è qui che emergono le principali carenze. Una ricerca di Hpe Aruba (parte di una più ampia survey internazionale eseguita su 2.400 responsabili IT, con cento aziende italiane coinvolte) svela che quasi uno su tre, il 72%, utilizza in modo attivo tecnologie edge per ottenere nuovi risultati, mentre un altro 16% prevede di farlo entro il prossimo anno. Uno scenario decisamente buono, all’apparenza.

Il problema è che spesso nelle implementazioni mancano spesso sia le giuste tecnologie sia le giuste competenze. Tra gli intervistati, l'82% definisce “molto” o “abbastanza” urgente la necessità di un sistema integrato per gestire i dati sull'edge, mentre il 92% ammette di non avere le competenze necessarie per poter trarre valore dei dati. Quali competenze servirebbero, e ancora mancano? Principalmente quelle relative a intelligenza artificiale e machine learning (segnalate dal 43% degli intervistati), capacità analitiche (41%) e competenze tecniche (37%).

Ma i problemi sono anche altri, a partire dalle preoccupazioni sulla sicurezza: oltre la metà degli intervistati, il 57%, è convinta che collegare i dispositivi all'edge renda la propria rete più vulnerabile.   Il 33% afferma che ci sono troppi dati da gestire per i sistemi informatici in uso, il 28% dichiara di non riuscire a elaborare i dati in modo sufficientemente veloce per poter agire di conseguenza. Quasi un quarto evidenzia problemi in termini di budget (23%), carenza di competenze (23%) e incapacità di raccogliere i dati da troppe fonti differenti (21%). 

“La ricerca indica come la maggior parte dei responsabili IT stia adottando l'Edge o si stia preparando a farlo”, afferma Partha Narasimhan, chief technology officer e Senior Fellow di Aruba, società di Hewlett Packard Enterprise. “Lo sviluppo di una strategia edge sullo sfondo delle implementazioni cloud già esistenti diventa necessario con l'aumento dei dispositivi connessi e con la difficoltà di trasferire enormi volumi di dati verso un cloud o un ambiente data center, in particolare quando le aziende sono impegnate nella trasformazione digitale per perseguire i propri obiettivi di business e rispondere alle esigenze dei clienti”.

 
Tag: aruba, iot, edge, hpe, Edge computing

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