La capacità di distribuire applicazioni e dati nelle periferie delle infrastrutture tecnologiche delle aziende è divenuta un elemento-chiave della maggior parte dei progetti di trasformazione digitale delle aziende. In pratica, l’edge computing può essere oggi considerato uno standard.

A certificarlo sono i numeri, come quelli recentemente resi noti da IDC, che parla di una crescita prevista del 13,1% per il 2023, pari a un valore di 208 miliardi di dollari. Il cammino proseguirà allo stesso ritmo nei prossimi anni, tanto che nel 2026 gli investimenti dovrebbero raggiungere i 317 miliardi di dollari.

Gli esperti prevedono che fra non molto il 75% dei dati generati dalle aziende saranno creati e trattati al di fuori dei data center tradizionali o del cloud. I casi d’uso dell’edge computing, concentrati sulla possibilità di elaborare localmente dati in tempo reale, si moltiplicano in diversi settori. L’industria manifatturiera vi si associa con maggior facilità, grazie alla rapida implementazione di sensori e oggetti connessi (IIoT, ovvero Internet of things industriale) su macchinari, catene di produzione o strumenti mobili. Lo sviluppo di reti rapide come il 5G, l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, la robotica o i veicoli autonomi rendono ancor più necessario l’impiego di risorse computazionali periferiche per ridurre il traffico in direzione del cloud o dei data center centralizzati.

Gli operatori delle telecomunicazioni hanno così adottato l’edge computing per questo scopo, sfruttando la bassa latenza per sviluppare nuove applicazioni e servizi sulla loro rete, con una migliore disponibilità, affidabilità, scalabilità e possibilità di trattare o memorizzare i dati nelle vicinanze degli utilizzatori. In campo sanitario, la crescita delle strutture ambulatoriali decentrate, il successo della telemedicina e la diffusione dei sistemi digitali di controllo degli accessi ha ulteriormente consolidato la domanda di sistemi in grado di memorizzare e gestire informazioni generate da una numerosa serie di dispositivi connessi, tra cui sensori, telecamere di sicurezza, apparecchiature medicali e controller ambientali intelligenti.

Nel
retail, invece, per creare esperienze omnichannel senza soluzione di continuità, gli investimenti stanno andando in direzione degli scaffali intelligenti, che tracciano automaticamente le scorte per un rifornimento tempestivo o delle casse automatizzate con telecamere, che riconoscono i prodotti e degli scanner portatili per il self-checkout. Inoltre, molti rivenditori offrono camerini virtuali che utilizzano specchi digitali in grado di cambiare il colore dei capi mentre gli acquirenti li provano. Tutte queste tecnologie richiedono una potenza di elaborazione e analisi in tempo reale che le infrastrutture cloud difficilmente riuscirebbero a fornire a causa della latenza. Ecco perché i rivenditori, nell’ottica di implementare strategie omnichannel, devono investire anche nelle reti di edge computing.

 

Nuove esperienze per gli utenti del retail richiedono il rafforzamento dell'edge computing

 

Le sfide tecnologiche da affrontare
Le evoluzioni e le operazioni connesse fin qui descritte offrono vantaggi competitivi alle organizzazioni, ma rendono necessario affrontare anche alcune sfide. Innanzitutto, alimentazione e connettività affidabili sono fondamentali per il buon funzionamento di qualsiasi rete connessa. Negli ambienti IT distribuiti, tuttavia, le sedi remote possono spesso soffrire di scarsa connettività ed essere suscettibili a sbalzi di tensione e interruzioni. Per superare questi problemi, le aziende devono sviluppare con attenzione la loro infrastruttura per includere rack, gruppi di continuità (Ups) e micro data center.

Molti siti di edge computing, poi, non dispongono di personale IT dedicato e possono essere più suscettibili a tempi di inattività non pianificati o a fattori ambientali che influiscono sulle prestazioni. Di conseguenza, le aziende devono adottare un approccio di monitoraggio e gestione per ottenere visibilità e intervenire velocemente per risolvere i problemi. Questo presidio può anche includere quello delle condizioni ambientali e il settaggio di allarmi in caso di alte temperature, umidità e stato della batteria dell’Ups. Infine, il divario di competenze è un ostacolo che colpisce quasi tutti i settori in cui operano aziende alle prese con la digitalizzazione. L’approccio forse più efficace per affrontare questo gap consiste nell’attingere a un ecosistema di partner, che consente di sfruttare i fornitori di soluzioni IT con competenze specifiche sull’edge computing.

Le risposte di Schneider Electric
Come abbiamo visto, in un mondo sempre più istantaneo e connesso, le esigenze di automazione e bassa latenza spingono sempre più applicazioni più vicine agli individui e agli oggetti connessi. Creare un’infrastruttura locale pone nuovi problemi in termini di implementazione, sicurezza e impatto ambientale.

Schneider Electric parte dal presupposto che le best practice dei grandi data center possano e debbano essere applicate anche ai cosiddetti siti distribuiti o di prossimità. A sostegno della resilienza e della continuità dei servizi, è necessario adottare soluzioni tecnologiche come i micro data center. Si tratta di sistemi precostituiti, formati da rack preassemblati, pretestati e chiusi, che permettono di implementare e gestire un’infrastruttura di edge computing in modo semplice  e veloce, grazie a un ridotto ingombro di spazio. Supportati dal software e dai servizi EcoStruxure IT, gli utenti possono monitorare e gestire tutto da remoto per prendere decisioni più informate, basate sui dati.

L’offerta di Micro Data Center EcoStruxure si adatta e integra con le piattaforme di gestione IT già presenti nelle aziende e si declina secondo le esigenze degli specifici ambienti nei quali va a inserirsi. Un esempio è rappresentato dalla recente introduzione sul mercato della R-Series 42U Medium Density, ottimizzata per le applicazioni IT in ambienti industriali e fornita completamente integrata per una rapida implementazione. Sempre per gli ambienti edge, inseribile in rack, progettato per offrire maggiore potenza, flessibilità e monitoraggio intelligente, è stato recentemente lanciato Smart UPS Ultra. Si tratta dell’UPS monofase più piccolo e avanzato, che offre la flessibilità di essere installato ovunque e di risparmiare sul costo totale di proprietà (TCO) senza compromettere le esigenze di protezione dell'alimentazione delle aziende.