L’elaborazione in-memory passa dai nuovi processori di Intel
L’azienda ha svelato la serie Xeon E7-8800/4800 v4, per offrire prestazioni di analytics in real time fino a 1,4 volte maggiori rispetto alla generazione precedenti. Le Cpu supportano sistemi a 4 e 8 socket, ma con controller di nodo di terze parti si arriva anche a 64. Il set di tecnologie comprende crittografia hardware migliorata e funzionalità di orchestrazione avanzate.
Pubblicato il 06 giugno 2016 da Redazione

Dopo aver coperto i mercati del cloud e del gaming con nuovi prodotti di fascia alta, Intel ha pensato ora al delicato settore dell’elaborazione e dell’analisi in-memory. Il vendor ha svelato la famiglia di processori Xeon E7-8800/4800 v4, in grado di offrire prestazioni fino a 1,4 volte superiori rispetto alla generazione precedente. Le Cpu sono progettate per piattaforme scalabili e offrono capacità di elaborazione in-memory per analytics in tempo reale e per carichi di lavoro a uso intensivo di dati. Rientrano in questa categoria, per esempio, le transazioni online (Oltp), la gestione della catena di distribuzione (Scm) e la pianificazione delle risorse aziendali (Erp).
I processori, caratterizzati da una cache massima di 60 MB, supportano quattro e otto socket, per arrivare fino a 64 grazie a controller di nodo di terze parti. In sistemi a otto socket possono toccare una capacità di memoria massima pari a 24 TB. Le nuove Cpu comprendono oltre settanta caratteristiche Ras (Reliability, Availability and Serviceability) di Intel, tra cui la tecnologia Run Sure.
Queste specifiche garantiscono un’integrità dei dati avanzata e la predisposizione per sistemi mission critical, riducendo la frequenza e i costi di downtime dei server. Inoltre, il meccanismo migliorato di ripristino degli errori e funzionalità come il mirroring della memoria offrono una solida affidabilità dei dati senza aumentare i requisiti di memoria di sistema.
Secondo dati di Intel, le funzionalità di sicurezza ottimizzate tramite hardware garantiscono prestazioni di crittografia per core fino al 70 per cento superiori rispetto alla generazione precedente. Inoltre, la tecnologia proprietaria Os Guard include ora Supervisor Mode Access Protection per abilitare implementazioni di accesso con diversi livelli di privilegio.
Infine, i nuovi processori consentono un controllo più capillare dell’infrastruttura It grazie a funzionalità di telemetria avanzate e a tecnologie di orchestrazione. Tra queste si trova Resource Director, che mette a disposizione maggiore visibilità e controllo sulle risorse condivise, per permettere una pianificazione più efficiente, il bilanciamento del carico e la migrazione dei workload tramite le macchine virtuali.
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