L’Europa studia nuove regole su concorrenza e criptovalute
Margrethe Vestager ha annunciato una revisione del Regolamento 1/2003 sulla concorrenza in Ue. Il Parlamento dovrà esprimersi su nuove regole per le piattaforme exchange di criptovalute.
Pubblicato il 01 aprile 2022 da Redazione

Le regole antitrust dell’Europa stanno per cambiare, con un aggiornamento normativo che renderà più efficace la lotta all’abuso di posizione dominante, ai cartelli oligopolistici e alla concorrenza sleale. Collegata da remoto a una conferenza di Charles River Associates, la commissaria europea per la concorrenza, Margrethe Vestager, ha annunciato che nei prossimi mesi la Commissione Europea avvierà una valutazione del Regolamento 1/2003, che disciplina la materia e che negli anni ha permesso di sanzionare gli abusi di potere di aziende come Alphabet, Amazon, Apple, Intel, Meta (Facebook) e Microsoft.
“È importante”, ha detto Vestager, “che ascoltiamo il punto di vista degli stakeholder in merito a ciò che ha funzionato bene e a dove si può intervenire con procedure più efficienti ed efficaci e con strumenti di adempimento, assicurandoci che il Regolamento 1 sia davvero adatto all’era digitale”. Gli aggiornamenti, ha spiegato la commissaria, punteranno a rendere le regole più operative e più utili per le aziende. In particolare, si pensa di introdurre cambiamenti procedurali per le richieste di informazioni inoltrate alle aziende, per le ispezioni a sorpresa e per le audizioni nelle quali le società possono difendere il proprio punto di vista. Inoltre potrebbe essere modificato il tetto massimo delle sanzioni per chi viola le regole antitrust.
I lavori di revisione del Regolamento 1 affiancano il lancio del nuovo accordo Digital Markets Act, che impone alle grandi aziende tecnologiche (con capitalizzazione di mercato di almeno 75 miliardi di euro o con ricavi annui di almeno 7,5 miliardi di euro) nuove regole di condotta a tutela dei concorrenti di dimensioni inferiori.
In Europa le regole stanno per cambiare anche in un ambito molto diverso, ma sempre riguardante la sfera digitale e molto chiacchierato sia per i suoi noti intrecci con il cybercrimine sia per quelli, molto attuali, con il conflitto russo-ucraino e le conseguenti sanzioni economiche: le criptovalute. In Parlamento e in Commissione se ne discute, in realtà, da mesi e già l’anno scorso era stata avanzata una proposta di legge tesa a ridurre le attività illegali imponendo una maggiore trasparenza alle piattaforma di exchange (chiedendo loro, sostanzialmente, di raccogliere e conservare informazioni sugli utenti che compiono operazioni).
A giorni il Parlamento Europeo dovrà votare un pacchetto di misure antiriciclaggio (Anti Money Laundering) nel quale è anche prevista una revisione delle regole sui trasferimenti di fondi. Se approvata, questa modifica sottoporrà le piattaforme di cryptocurrency agli stessi obblighi cui sono tenuti gli istituti finanziari, ovvero quelli di raccogliere e conservare dati sulle due parti coinvolte nelle transazioni.
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