L’intelligenza artificiale di Microsoft è fatta di cinquemila “teste”
L’azienda di Redmond ha annunciato una riorganizzazione interna che permetterà di riunire tutti in un’unica divisione di business i progetti legati al machine learning. Come Skype Translator, Bing e Cortana.
Pubblicato il 30 settembre 2016 da Redazione

Satya Nadella parlava sul serio quando, pochi giorni fa, annunciava la futura virata dell’intera offerta di Microsoft verso l’intelligenza artificiale. A quell’annuncio hanno fatto seguito, in pochi giorni, la notizia della collaborazione con Google, Ibm e Facebook per varare un’iniziativa non-profit che promuoverà il progresso del machine learning, e ora quella di una riorganizzazione interna dell’azienda stessa. Una nuova divisione di business tutta dedicata all’intelligenza artificiale affiancherà gli altri tre rami d’attività, incentrati su Windows, su Office e sul cloud.
Già la comparsa di questo quarto elemento, dotato di pari dignità e peso rispetto ai tre sopra citati, lascia capire quanto l’avventura dell’intelligenza artificiale sia strategica e importante per Microsoft. Si pensi poi che nella business uniti lavoreranno oltre cinquemila persone, tra informatici, ingegneri e altre figure qualificate.
A detta di GeekWire, a capo della divisione sarà posto Harry Shum, già executive vice president del Technology and Research Group di Microsoft. Sotto di lui confluiranno le precedenti attività riguardanti l’AI, ma anche quelle di prodotti come Cortana (assistente virtuale di Windows, ma anche suite di analytics), Skype Translator e il motore di ricerca Bing, oltre ai progetti riguardanti la robotica e all’Information Platform Group.
Insomma, come fa notare sempre GeekWire, la strategia sembra quella di creare maggiore coordinamento e standardizzazione per progetti che riguardano a diverso titolo l’intelligenza artificiale, così come già Microsoft aveva fatto negli anni Novanta con la tecnologia allora emergente di Internet. Se le premesse sono queste, l’intelligenza artificiali è destinata ad andare molto lontano. E chissà se sarà una nuova rivoluzione, paragonabile a quella del Web.
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