Pubblicato il 23 ottobre 2019 da Redazione
Nella narrativa e anche nello storytelling, la sua variante non letteraria e applicata al marketing, sono fondamentali la fantasia, la buona costruzione dei personaggi, la coerenza, i colpi di scena e molti altri trucchetti noti ai migliori scrittori. Ma anche l’intelligenza artificiale può essere un valido aiuto per capire come confezionare un racconto di successo. Così ci insegna la Scuola Holden, fondata a Torino nel 1994 da Alessandro Baricco e oggi proprietà di quattro soci (Baricco, Carlo Feltrinelli, Oscar Farinetti e Andrea Guerra), un’accademia che organizza corsi pluriennali, part time o anche brevi seminari per narratori, giornalisti, sceneggiatori e creativi del marketing o aspiranti tali.
Per il suo corso di scrittura triennale Academy, la scuola si è rivolta a Ibm con l’obiettivo di poter applicare l’intelligenza artificiale all’analisi dei testi: diverse tecnologie della “famiglia” di Watson, la piattaforma di calcolo cognitivo di Big Blue, saranno usate per passare al vaglio selezione di contenuti raccolti durante le lezioni e prodotti nell’arco dei tre anni del corso. Testi fatti di dati strutturati, come gli scritti (romanzi, racconti e saggi) ma anche di dati non strutturati, come le fotografie e le registrazioni audio.
Le tecnologie di machine learning scelte dalla scuola includono Watson Natural Language Understanding (analizza i testi per estrarre metadati su concetti, entità, parole chiave, categorie, sentimenti, emozioni, relazioni e ruoli semantici), Watson Speech to Text (converte l’audio in forma scritta), Watson Tone Analyzer (rileva intonazioni ed emozioni in un testo scritto) e Watson Personality Insights (usa l’analisi linguistica e le teorie della personalità per evidenziare le inclinazioni, i bisogni e i valori delle persone).
Watson Tone Analyzer
Dove si vuole arrivare? L’idea è quella di avvalersi dell’intelligenza artificiale per allargare la conoscenza delle dinamiche della narrazione, scoprendo magari fatti nuovi e correlazioni inaspettate fra parole e psicologia. Le tecnologie di Watson produrranno delle mappe concettuali in cui saranno evidenziate connessioni (non immediatamente evidenti) tra argomenti e delineati ruoli semantici, tono e personalità degli autori. Gli studenti otterranno quindi delle nuove chiavi di lettura, nuovi modi per interpretare i contenuti.
IBM
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