Samsung immagina per i propri chip un futuro sempre più ricco di intelligenza artificiale. Un insieme di abilità che servono tanto ai processori per smartphone quanto alle memorie, senza dimenticare le piattaforme di calcolo che permetteranno alle automobili, sempre più, di fare a meno del conducente. Per “rafforzare la propria posizione competitiva nell’ambito della ricerca nel settore delle intelligenze artificiali per i semiconduttori”, quindi, l’azienda sudcoreana ha deciso di investire nell’ampiamento del laboratorio di ricerca interno al Samsung Advanced Institute of Technology (Sait) di Montreal, in Canada, a sua volta contenuto nel Mila (Montreal Institute for Learning Algorithms).

L’espansione del Sait, ha fatto sapere Samsung, consentirà all’azienda di lavorare fianco a fianco con i ricercatori del Mila, incluso il suo fondatore Yoshua Bengio, informatico canadese che è docente dell’Università del Montreal e premio Turing per il suo contributo agli studi sul deep learning, un particolare ramo dell’intelligenza artificiale. Oltre alla collaborazione di Bengio, Samsung si è garantita quella di altri esperti di intelligenza artificiale come Simon Lacoste-Julien, anch’egli docente all’Università del Montreal.

All’interno del Sait, i lavori si concentreranno su alcuni rami dell’intelligenza artificiale, come l’apprendimento senza supervisione (unsupervised learning) i gli Generative Adversarial Network. Samsung programma, inoltre, di aprire le porte dei suoi laboratori ad apprendisti ricercatori e al personale di altri istituti di ricerca.

 

“Il Sait AI Lab di Montreal giocherà un ruolo chiave all’interno di Samsung”, ha assicurato  Sungwoo Hwang, Executive Vice President and Deputy Head dell’istituto, “nel ridefinire le teorie dell’intelligenza artificiale e gli algoritmi di deep learning nel corso dei prossimi dieci anni”.